Buch lesen: «Svelare Il Re Dei Fae», Seite 2

Schriftart:

“Ha senso. Non possiamo basarci sul fatto che la ribellione faccia tutto al posto nostro. Dobbiamo fidarci del fatto che proveranno ad avere la meglio sul Fae Oscuro e che qualcuno al potere organizzerà e gestirà le iniziative” disse Sol quando elaborò ciò che Maurelle aveva appena detto.

“Esatto. Si tratta di un processo massiccio. Gli umani si sono infiltrati in tutti i settori, e non sarà facile rimuovere chi si trova al potere. Sono qui per aiutare, e so che anche per loro è lo stesso” disse la ragazza quando indicò gli altri ragazzi. “Ma ti servirà ben altro che il nostro aiuto per reclamare il tuo regno. Le forze dell’ordine degli umani rappresentano solamente uno degli ostacoli che dovrai superare”.

Ryker si mise al fianco di lei e le prese le mani nelle proprie. “Non sono coinvolto solo io. Si, sono l’Alto Re, ma non sono niente senza te e gli altri. Dicevo sul serio quando ti ho detto che voglio rivendicarti come mia compagna. Mi gira la testa se solo penso a tutto ciò che devo esaminare. Non ho modo di sapere quale sia la risposta in questa situazione, o quale sia il miglior modo di procedere”.

“Ti amo” gli disse Maurelle quando le si strinse la gola dall’emozione.

“Hai ragione. Dobbiamo affrontare insieme questa cosa” esordì Brokk quando si alzò in piedi e si sedette sul tavolino da caffè di fronte a loro. “Credo che Maurelle non abbia tutti i torti. Si tratta di qualcosa che va alle radici dei Fae. C’è un motivo per cui gli Dèi fondarono la nostra società tramite tali strutture. Forse la nostra situazione attuale rappresenta una punizione per non aver seguito i piani”.

“Dubito che gli Dèi siano esseri vendicativi” commentò Sol. “Sicuramente non sono soggetti alle nostre carenze. Ad ogni modo dobbiamo raccogliere ulteriori informazioni su come creare tali giurisdizioni, e a chi attribuire i ruoli di potere”.

“Non sono così sicuro sugli Dèi. I miei genitori non si meritavano di venire uccisi, e la loro gente non meritava di venir schiavizzata da uno stronzo assetato di potere. Hai letto qualcosa sui principi e le principesse? Sarebbe d’aiuto se i loro discendenti portassero un’identità reale che potessi riportare alla luce” rifletté Ryker.

Maurelle ripensò ad alcuni passaggi che aveva letto durante la pausa estiva. “Non ne ho idea. Ho letto che si sono dispersi. Potrebbe essere chiunque. Dovrò svolgere ulteriori ricerche sulle identità degli ultimi aristocratici di cui vi è notizia. In tal modo, quando saremo a conoscenza delle loro identità, dovremmo poter risalire ai membri delle loro famiglie”.

“Credi davvero che sia necessario?” domandò Daine quando le accarezzò la schiena con le dita. La ragazza si era appoggiata al petto solido di lui, ed era circondata dal calore emanato dal Fae. Il suo profumo delizioso le faceva venire i brividi di piacere. Le risultava sempre più difficile concentrarsi sullo scambio che stavano intrattenendo. Era però di vitale importanza. Eppure Maurelle faticava a formare un pensiero sensato.

“Non ne ho idea. Non mi ricordo di nessun documento che tratti di come abbiano ottenuto le loro posizioni. È qualcosa che si mette per iscritto? Voglio dire, non ho mai ricercato il tuo ruolo, ma ora mi chiedo se per caso fosse specificato da qualche parte come gestire l’identità che viene tramandata da genitore a figlio”.

Ryker accorciò ulteriormente la distanza fra sé stesso e la Fae, la quale si ritrovava immersa anche nell’odore di lui. L’elettricità le pulsava nelle vene mentre cercava di restare concentrata sulla conversazione. Voleva smettere di parlare ed iniziare a baciarlo.

“Qualcuno sa qualcosa che ci aiuterà. Grazie per avermi aiutato a trovare una possibile soluzione a qualcosa, tranne che a come trovare ed uccidere Savelle. È quello che non mi fa dormire la notte” mormorò Ryker all’orecchio di lei.

Il respiro caldo di lui sulla guancia di lei le faceva venire la pelle d’oca. Maurelle s’inumidì le labbra, era desiderosa di assaggiare il maschio che aveva davanti a sé. “Figurati” sussurrò, sforzandosi di restare ferma; non sarebbe stato d’aiuto se si fosse appoggiata ulteriormente a Daine o a Ryker. Avevano delle cose da fare, e sfortunatamente il farsi a vicenda non era tra queste.

“Uno dei Professori qui deve sapere qualcosa” aggiunse Brokk quando si avvicinò ai tre. “Sono vecchissimi e forse all’epoca erano già nati. Io direi di tenere queste domande per domani, e di concentrarsi su cose migliori adesso”.

Le labbra di Ryker furono sull’angolo della bocca di Maurelle. La lingua di lui le provocò le labbra prima di allontanarsi. La ragazza emise un grugnito appena accennato, in segno di protesta. “Hai ragione, Brokk. Mi vengono in mente delle cose migliori da fare insieme piuttosto che preoccuparci, perché non ci porterà alle risposte che cerchiamo”.

Maurelle non poté rispondere poiché Ryker rivendicò subito le sue labbra in un bacio che iniziò delicato ed amorevole, ma che si fece velocemente appassionato. La ragazza gemette ed inarcò la schiena, esprimendo ciò che le faceva provare il fervore della lingua di lui. Nel fare ciò premette il sedere contro ai fianchi di Daine, ed il seno contro al petto di Ryker.

Quando diverse mani le accarezzarono i fianchi e la schiena, Maurelle si dimenticò delle questioni urgenti, concedendosi di godere dei propri compagni. Ryker era stato l’unico ad aver espresso il desiderio di volerla rivendicare, ma anche gli altri appartenevano a lei.

Capitolo Tre

“Il Preside ci ha dato il permesso di riprendere le lezioni nella grotta sotterranea, grazie ad alcuni dei vostri compagni di classe” annunciò il Professor Desirata agitando appena le mani. L’acqua gli si raccolse nel palmo, ed indirizzò qualche gocciolina verso la libreria a muro.

Come l’ultima volta in cui Ryker aveva scoperto l’ingresso, una nebbiolina formò un rettangolo che si librò nell’aria prima di ricadere sul legno della mensola. Un secondo più tardi una luce verde acqua venne irradiata dalla medesima posizione.

Il Professore si allungò verso il barattolo brillante e lo rimosse dalla mensola. I ripiani scivolarono immediatamente, rivelando l’apertura. Il corridoio esposto era ancora stretto ed il pavimento del passaggio era ancora di terra, mentre i muri erano levigati dalla pietra, ma quella volta delle torce affisse a dei sostegni illuminavano il percorso.

L’ultima volta in cui Ryker era entrato in quel passaggio era buio pesto e non sembrava rappresentare un presagio favorevole. In quel momento invece la situazione era carica di entusiasmo da parte degli studenti, energia che raggiunse anche Ryker, rendendolo ansioso di vedere che aspetto avesse la grotta dopo il suo intervento. Si ricordò di aver prosciugato il lago per rimuovere l’oggetto oscuro che stava infettando l’area e che minacciava di trasformare tutti gli occupanti del campus in spettri.

Quando Ryker aveva attraversato il portale la volta precedente gli erano venuti i brividi. Quella volta invece si rese conto a malapena di essere entrato in contatto con una barriera magica. Guardò gli altri studenti sfregarsi le braccia e guardarsi attorno. L’identità nel suo petto si stava facendo sempre più forte con ogni giorno che passava. Indubbiamente era stato il potere reale a fare in modo che Ryker attraversasse il portale senza farci nemmeno caso. Il ragazzo era collegato intrinsecamente con tutto quanto di magico nel reame.

Percorsero la medesima strada, e Ryker apprese felicemente che le torce proseguivano ad illuminare il tragitto. Questa volta non rimasero però al buio quando svoltarono l’angolo. Ryker trasalì allo stesso modo degli studenti quando si ritrovarono in un’ampia caverna.

Non aveva affatto lo stesso aspetto di quando vi si era recato il ragazzo. Ovviamente questi aveva impiegato tutte le proprie energie nell’eliminazione dell’oggetto oscuro, quindi non si era nemmeno accorto della trasformazione che l’area aveva subito dopo la distruzione dello stesso.

La grotta era illuminata da esseri magici, ed il lago era circondato da diversi alberi floridi e sottobosco. I fiori sbocciati diffondevano una gradevole fragranza nell’aria. L’acqua azzurra lambiva dolcemente la spiaggia circa a cinque metri più in là.

Il ragazzo guardò Daine, il quale rispose con un’alzata di spalle. Nell’atmosfera aleggiava la magia dell’acqua in forma cruda ed elementale. Ricaricava Ryker, galvanizzandolo. Il modo in cui l’energia alimentava la sua identità, celata dalla magia della Peridun, gli faceva venire le vertigini. Era un’esperienza molto intensa.

“Ma che figata” commentò Tani quando si voltò su sé stessa guardandosi intorno a bocca aperta. La femmina snella aveva le ali viola ed i capelli lilla.

“Perché non siamo mai stati qui giù?” domandò Andris. Ryker aveva percepito il potere di Andris la prima volta in cui l’aveva incontrato, due anni prima. Questi non era diventato uno zombie a causa della pozione nel cibo, come era successo alla maggior parte degli studenti. Si trattava della prima cosa che sperava di cambiare. Quella merda doveva finire.

Il sorriso sul volto di Desirata era il più raggiante che Ryker aveva visto in viso al Professore. Era chiaro che trovarsi in quel luogo infondesse gioia all’insegnante. “Perché prima dell’anno scorso l’area era inquinata dalla Magia Nera. Le ninfe dell’acqua hanno sempre considerato questo luogo il loro santuario. Poco dopo la morte del Re sono però scappate, abbandonando questo lago”.

Ryker inclinò il capo di lato. Erano assenti da così tanto a lungo? Aveva senso, considerata la desolazione che aveva trovato quand’era stato al lago. “Che cosa le ha fatte tornare?”

Il Professore si voltò verso Ryker. “Qualcuno ha usato la magia per eliminare l’Oggetto Oscuro, e ciò ha dato loro speranza. Almeno, è la mia spiegazione migliore”.

“Intende che il Re è tornato?” s’intromise Tani quando si avvicinò al Professore. Il cuore di Ryker accelerò, e per poco non gli infranse la cassa toracica. Di sicuro nessuno lo sapeva per certo.

Il ragazzo si guardò attorno, assimilando la scena e cercando di comportarsi come un bimbo di sei anni che entrava per la prima volta in un negozio di caramelle. Quando Daine gli diede un buffetto sulla spalla dedusse che non stava interpretando alla perfezione tale ruolo.

“No. Se ci fosse un nuovo Re avrebbe fatto un annuncio” negò il Professore. “Non credete alle voci di corridoio”.

“Ma allora chi ha purificato l’area?” insistette Tani. Era come un cane con un osso. Lascia stare, cazzo.

“Qualche Fae molto talentuoso. Nessuno lo sa per certo. Credo si tratti di qualche studente. Non molti rischierebbero di esaurire tutti i propri poteri. Deve essere qualcuno disposto a correre un rischio simile” li informò Desirata. Il Professore restò con le mani sui fianchi quando prese un respiro profondo e chiuse gli occhi.

Desirata riaprì gli occhi e batté le mani una volta. “È bello tornare qui dopo anni in cui non ci insegnavo più. Vediamo come ve la cavate con il trasferire l’acqua nei barattoli. L’energia sarà più potente, e quindi più difficile da controllare. Dovrete impiegare tutti i vostri mezzi per ottenere il risultato desiderato”.

“Dovrebbe essere divertente” disse Daine a Ryker quando si diressero verso il bacino d’acqua.

Accanto a loro, Ryker udì Andris chiedere a uno dei suoi amici se vedevano una ninfa. Ryker non aveva mai incontrato una ninfa, e non poteva negare di esserne incuriosito. “Pensi che siano esperte come si dice nelle storie?” domandò Andris all’amico.

Daine ridacchiò e scelse un barattolo dal tavolo. “Che cos’ha appena detto il Professore? Non potete credere a ciò che sentite. Direi che non siano diverse dalle altre”.

“Ma non lo sai per sicuro. Preferisco credere che diverse femmine lussuriose emergeranno dall’acqua e mi imploreranno di portarle a letto” ribatté Andris prima di avanzare oltre ai due.

Ryker non poté non scoppiare a ridere a tale affermazione. Era così che avrebbe dovuto trascorrere il proprio tempo all’Accademia. Avrebbe dovuto concentrarsi sullo studio e portarsi a letto delle bellissime donne. Non che ne desiderasse altre oltre a Maurelle.

Era attratto in modo istantaneo da Maurelle, e ciò era innegabile. Lei era il suo tutto. Mai prima di quel momento si era immaginato che una femmina potesse significare così tanto per lui. E non era solo lei. Ryker condivideva un forte legame anche con i propri amici più cari, oltre alla relazione che intratteneva con Maurelle.

Inizialmente aveva trovato difficile condividere la propria compagna con qualcun altro, ma era riuscito ad accettare che cosa significasse per tutti loro. Ciò faceva in modo che tutti fossero d’accordo e che avessero poche discussioni.

Ryker credeva che in ciò ci fosse anche lo zampino del destino. Non sarebbe stato semplice se ogni membro della propria Guardia avesse avuto una femmina da amare e proteggere. La vita di Ryker dipendeva da loro. Il Re non sarebbe riuscito a spingersi a chiedere loro di scegliere fra sé stesso o le loro femmine. I quattro maschi erano d’accordo sul fatto che la sicurezza di Maurelle fosse tanto importante quanto quella di Ryker. Se all’equazione fossero state aggiunte tre altre femmine sarebbe stato impossibile.

Ryker prese un barattolo di vetro insieme a Daine, e seguì quest’ultimo. “Che effetto ha questo potere su di te?”

Dietro di loro l’acqua si agitava, bagnandogli le scarpe. Nella caverna riverberavano le risate degli studenti e l’energia vibrante che rendeva tale lezione alla lega dell’acqua la migliore che avesse mai sostenuto. Quindi si voltò, rivolgendosi verso il lago.

Si concentrò sulla propria energia, circondando con essa i viticci formatosi sullo specchio d’acqua. Il sangue di Ryker gli friggeva nelle vene, ed il suo cuore perse un battito. Quando prese a girargli la testa si rese conto di quanto il Professore avesse sottovalutato la veemenza dell’energia di cui si trovavano al cospetto.

Sarebbe stato un disastro, esattamente come si era immaginato che avrebbe comportato la propria istruzione all’Accademia. Si ritrovava a faticare a domare l’acqua e creare un flusso regolare da direzionare nel vaso che stringeva in mano.

Nel mentre gli scrosciò dell’acqua sulla testa. Daine scoppiò a ridere quando lo vide scuotere il capo per asciugarsi. Non riusciva nemmeno a scrollarsi con le mani l’acqua dai capelli e dai vestiti.

“Devi armarti di pazienza” commentò Desirata quando camminò tra i due. “Quest’acqua non risponderà ai tuoi comandi. Devi convincerla a seguire le tue indicazioni”.

“Improbabile, cazzo” mormorò Daine sottovoce, in modo che solamente Ryker potesse sentirlo.

Ryker inclinò il capo nella direzione dell’amico. “In che senso? Tu sei capace. Sei uno dei migliori di quest’anno”.

Daine scosse il capo. “No. Quello è Sol. E se non riesci a gestire questa cosa, come tutti noi, allora non hai possibilità. Dopo tutto dovrebbe essere un gioco da ragazzi per te”.

Ryker portò una mano sulla spalla di Daine e la strizzò. “Non significa un cazzo che io sia più potente. Si tratta di imparare a controllare l’elemento ed affinare la tecnica. Per questo siamo qui”.

Un angolo della bocca di Daine si contrasse appena, ed il ragazzo annuì. “Hai ragione. Forza, riproviamoci”.

Ryker si voltò verso il lago ed accedette al proprio elemento d’acqua, facendolo avanzare in sé. Inizialmente incontrò una certa resistenza, ma poi percepì anche il potere di Daine che si unì al proprio, e l’acqua scorse sopra le loro teste. Entrambi sollevarono le mani compiendo veloci movimenti per evitare di ritrovarsi nuovamente fradici. Il liquido s’immobilizzò, e i due si guardarono con occhi sgranati.

“Che cazzo è successo?” sbottò Daine.

“Qualcuno doveva evitare che sprechiate l’acqua che abbiamo trascorso settimane a depurare” rispose una femmina che uscì camminando dal lago.

Ryker restò a bocca aperta, e sui volti di Andris e dell’amico troneggiavano espressioni sbalordite. La femmina indossava un vestito fatto di liquido, e brillava di azzurro. Il fatto che l’acqua fosse trasparente era forse il motivo per il quale Andris era senza parole. Non sortì invece alcun effetto su Ryker.

L’elementale doveva essere la fonte d’illuminazione nella caverna. E non era l’unica che vi abitava. Ryker aveva così tante domande. Quanti esemplari esistevano? Dove si erano spostati quando l’acqua era contaminata? Sapevano dove si trovava il Fae Oscuro?

Il Professor Desirata avanzò verso la ninfa con un sorriso in volto. “Melinda, sei tu?”

“Desi. Che bello vederti” rispose Melinda con un sorriso. La creatura si spostò i capelli bianchi su una spalla e raggiunse il bordo del lago. “Sono venuta a vedere i nuovi studenti”.

“È passato troppo tempo” disse il Professore. “Ed è fantastico ritornare qui. Se ci fosse qualcosa che possa fare per aiutare te e le tue sorelle ti prego di farmelo sapere”.

“Lo faremo. Oggi lavorerò con questi due studenti se ti va bene” disse Melinda indicando Ryker e Daine.

“Sì, sì. Splendido” Desirata le rivolse un sorriso raggiante ed allontanò gli altri studenti di qualche metro da loro. Andris si lamentò di quanto i compagni di classe fossero fortunati.

A Ryker venne la pelle d’oca. Avrebbe dovuto sapere che non si trattava di altro se non di una trappola. Se non fosse restato vigile avrebbe probabilmente messo in pericolo se stesso e i propri cari.

“Perché vuoi aiutarci?” domandò Daine con fare serio quando si frappose fra Ryker e Melinda. D’istinto Ryker volle allontanare l’amico, ma doveva lasciare che la propria Guardia svolgesse il suo compito.

“Ho percepito chi è lui veramente” disse Melinda a bassa voce, il tono di lei non venne udito al di fuori di loro tre. “É stata la sua magia a guarirci. Se non fosse stato per lui staremmo ancora marcendo nelle acque contaminate sotto la superficie. Sono venuta a ringraziarlo e ad offrire il nostro aiuto”.

A Ryker prese a girare la testa. Così tanti esseri venivano danneggiati dagli incantesimi distruttivi di Savelle. Quanta Mag Mell era persa per sempre perché Ryker non era intervenuto prima? Era impossibile da stabilire. Non aveva ignorato volontariamente i bisogni della propria terra.

Tale considerazione fece pochissimo per placare le emozioni che lo pervasero come un incendio. Bruciava dal bisogno di trovare Savelle e farlo a pezzi. Si trattava di una necessità quasi impossibile da ignorare. Gli istinti assassini erano diventati una normalità per lui nei due anni precedenti. Pregava che non sarebbero restati in futuro.

Il ragazzo non voleva far altro che rivendicare la propria compagna e salire sul trono. Si sarebbe ripreso le terre dei Fae ed avrebbe ridato il potere alla propria gente nel sistema di Mag Mell. L’unico problema che restava da affrontare era gestire gli umani.

Si concentrò sulla ninfa per non farsi prendere dal panico al pensiero dell’arduo compito che l’attendeva. Non c’era niente che Ryker in quel momento potesse fare in merito a Savelle o agli umani. Poteva però stabilire una relazione con quell’essere potente.

“Come fai a sapere che c’entra con noi?” domandò Ryker incrociando le braccia al petto.

“Mi hai attirata a te. Ecco come lo so. Non sapevo che ti trovassi qui fino a quando ho sentito la tua identità attirarmi a sé” lo informò la ninfa.

Ryker lasciò cadere le braccia ai fianchi e si guardò attorno. Si trovavano in una caverna sotterranea, in cui i suoni echeggiavano. Impiegò il proprio elemento dell’aria per realizzare una bolla di contenimento, con la speranza di mantenere privata la conversazione che stavano intrattenendo. Era certo che la ninfa si stesse riferendo al fatto che lui fosse l’erede perduto, ed era qualcosa che non avrebbe dovuto trapelare in quel momento.

“Non ero al corrente che fosse ciò che stavo facendo. Ci sono troppe cose che non so. Sono contento che i miei sforzi abbiano ripristinato la vostra casa, piuttosto che distruggerla ulteriormente. Non è che per caso sapete come trovare Savelle, vero?” domandò Ryker.

Melinda scosse il capo, facendo muovere i capelli ed il vestito di conseguenza. L’azione offuscò per un momento la vista della propria pelle. “Non so dirvi dove trovarlo. Hai cancellato ogni sua traccia nella nostra caverna. È l’unico motivo per cui siamo riuscite a ritornare in superficie e ripristinare il lago e la flora circostante. Per la prima volta in decenni siamo più forti e in salute. Tutto grazie a te”.

“Decenni? Questa cosa ha avuto inizio prima che i miei genitori venissero, uh, uccisi?” Ryker era convinto che il declino avesse avuto inizio con l’attacco degli umani al loro reame, quando erano stati uccisi i suoi genitori. Era scontato che Savelle avesse tratto vantaggio dal bombardamento nucleare per eliminare chi intralciava il proprio cammino.

“Sì. Quasi un secolo prima. Abbiamo perso un po’ di potere quando sono state abolite le giurisdizioni. Poco a poco ci è stata sottratta la magia con il trascorrere del tempo, fino a quasi ucciderci. Quando l’Artefatto Oscuro è stato spostato nel nostro lago ho temuto che saremmo morte. Non so ancora che cosa ci abbia mantenute in vita”.

“Mi viene da dire che sia stata l’esistenza di Ryker a tenervi in vita” s’intromise Daine. “Sol ha ipotizzato che il reame non sia andato completamente perso perché Savelle non è riuscito ad uccidere l’intera famiglia reale”.

Melinda scosse il capo, i suoi occhi azzurri erano sgranati. “Ha senso. Grazie agli Dèi ci sei. In quanto Regina delle razze acquatiche ti offro il mio supporto, e giuro fedeltà al tuo trono”.

Ryker fece l’inchino in risposta, reciprocando anche il sorriso di lei. “Hai un esercito?”

La sua risata riverberò nella caverna, ed allo stesso modo fece il suono delle campane del vento. Il contenimento realizzato da Ryker non stava mantenendo al sicuro il loro scambio.

Gli sguardi di tutti furono su loro tre, mettendo Ryker a disagio. Si era dimenticato di dove si trovava, ed aveva parlato troppo liberamente di un argomento che doveva restare segreto. Non sapeva per certo che nessun Fae presente lavorasse con Savelle. Ryker rinforzò quindi l’incantesimo, applicandovi più forza.

Non significava nulla se fosse circondato da studenti. Questi ultimi venivano manipolati anche più facilmente della popolazione media, grazie al fatto che il loro cibo era compromesso. Per non dimenticare la squadra di assassini della Gullvieg, di cui alcuni membri erano studenti.

“Le ninfe sono esseri pacifici” gli disse Melinda. “Ma ci saremo per assistervi in ogni modo possibile. Siamo rimaste inerti quando non dovevamo, il che ci è costato tantissimo. Forse siamo prossime all’estinzione, ma non resteremo ferme ancora. Hai dalla tua parte la mia assistenza e quella della mia gente, ogni volta che ti servirà”.

“Grazie. Non vinceremo se non faremo fronte unito. La contaminazione di Savelle s’insinua più in profondità di quanto tutti si rendano conto. Dovremmo agire insieme per avere la meglio su di lui. E quando lo faremo dovremo ricostruire il nostro reame” la informò Ryker.

Quando si rese conto che il loro Professore li stava guardando, Ryker sollevò una mano e richiamò ulteriore acqua al proprio fianco, consapevole del modo in cui l’energia attirasse la propria identità.

Si chiese come avesse fatto a non accorgersi di ciò che portava in sé da una vita. Era così diverso da un Fae normale, ed era scioccante che non avesse rilasciato energia in qualche modo, tradendo prima la propria identità. Dovevano essere stati gli Dèi ad intervenire ed evitare una tale catastrofe.

Melinda indicò verso l’acqua, incoraggiandolo. “Percepisci i tratti caratteristici di ogni particella. Ogni membro della mia popolazione ha aggiunto un po’ di sé in questo lago. Rispetta tale potere, e seguirà i tuoi ordini”.

Ryker annuì, obbedendo. L’acqua schizzò ai lati del barattolo. Daine cercò di manipolare l’andamento del liquido mentre Ryker parlò con la ninfa. “Ti terrò aggiornata quando acquisiremo altre informazioni. Nel frattempo puoi farmi sapere se il Fae Oscuro tornerà?”

“Ti riferirò immediatamente attraverso la fornitura idrica dell’Accademia” gli promise Melinda.

“Come lo farai? Uscirai dalla doccia? Dubito che a Maurelle farebbe molto piacere” chiese Daine.

Melinda scoppiò a ridere e scosse il capo. “Quello è uno dei modi che abbiamo per comunicare, ma è trascorso un decennio da quando ho spiato i maschi che facevano la doccia”. Ryker rise alla provocazione della Regina. “Farò in modo di non infastidire la tua compagna in quel modo. Ora, ti andrebbe di imparare come creare una fontana nel mezzo del lago?”

Ryker annuì e guardò Melinda mettere in atto la propria magia. Il ragazzo fece attenzione al modo discreto in cui la ninfa manipolava l’energia, ne aggiungeva e ne rimuoveva.

Ryker si concentrò sulla sezione di liquido verso sinistra, e cercò di replicare i movimenti di lei. Alla fine della lezione era riuscito ad allagare dappertutto, ma aveva imparato più di quanto avesse mai appreso prima. Inoltre aveva guadagnato un altro alleato.

Forse dopo tutto avrebbero potuto farcela.

3,99 €