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Fotografia senza.... - Notte di neve - La chiacchierina

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Fotografia senza.... - Notte di neve - La chiacchierina
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FOTOGRAFIA SENZA…

Scherzetto scritto nel maggio del 1904 per Tina di Lorenzo-Falconi, prima attrice, e per suo marito Armando Falconi, primo brillante, invitati a una festa da ballo del Circolo Artistico di Napoli.

(Tina di Lorenzo-Falconi, accompagnata da suo marito Armando Falconi, è intervenuta a una festa da ballo del Circolo Artistico di Napoli, la cui Direzione intende donare a tutti i socii presenti un ritratto di Lei.)

(In una parentesi della festa, mentre le coppie danzatrici riposano, Armando Falconi è vivissimamente pregato di dire un monologo. Le cortesi insistenze non ammettono rifiuto, ed egli si rassegna alla volontà degli astanti. Sicchè, eccolo dinanzi al pubblico, come alla ribalta.)

Armando

(dopo un lungo silenzio, di titubanza, comincia a parlare)... Se qualche signora o qualche signorina volesse favorire qui, vicino a me, io potrei offrire a questo amabile uditorio qualche cosa di meno noioso che un monologo. (Pausa.) (A uno spettatore:) Come?.. Scusi: non ho udito bene. (Tende l'orecchio.) Mi domanda se sono un ipnotizzatore?.. No, no: non sono un ipnotizzatore. O, meglio, lo sono a metà. Ho, è vero, la facoltà di addormentare il pubblico ma non quella di svegliarlo. Ah!, con me, il pubblico, una volta addormentato, non si sveglia neppure a colpi di cannone. Del resto non intendo mica di procedere a esperimenti d'ipnotismo. Io supplico qualche signora o signorina di... (Ha un gesto gentilmente invitante.) (Pausa.) Nessuna?.. Proprio nessuna? (Con galanteria) Neanche quella bella donna lì, (indicando Tina) che finge di non guardarmi, ma che mi guarda più delle altre?.. Sì, parlo di quella signora con la bocca... (disegna nell'aria col pollice della mano destra i lineamenti della fisonomia di lei)... con gli occhi... col naso...

Tina

Se non mi sbaglio, il signore l'ha con me.

Armando

Precisamente. Non vuole?

Tina

Ma provi piuttosto a regalarci un monologo. È più semplice. È meno incomodo.

Armando

Veda, so a memoria un monologo solo. È intitolato: I mariti.

Tina

Sentiamolo.

Armando

No: dice troppo male delle mogli. Via, abbia la bontà di favorire. Non mi faccia fare la triste figura che fece Maometto quando chiamò a se una montagna e questa non si mosse.

Tina

Mi attribuisce... una certa pesantezza.

Armando

Oibò!

Tina

Mi paragona a una montagna!

Armando

A una fiorente collina baciata...

Tina

(con austerità) Che cosa si permette di dire?!

Armando

... baciata dal sole.

Tina

(sorridendo) Indiscreto anche il sole e pesantuccia anche la collina!

Armando

Se ci tiene a mostrarsi più leggera, cammini... e favorisca.

Tina

Maometto era meno furbo di lei.

Armando

Incontestabilmente. Ci viene?

Tina

(rassegnandosi) E sia. Ci vengo. (Si alza e gli si accosta, con diffidenza.)

Armando

(le offre una sedia) Prego...

Tina

(sedendo) Mi spiegherà senza dubbio...

Armando

(interrompendo) Le spiegherò tutto. Forse, a guardarmi, non s'indovina, ma io sono... un fotografo. Modestia a parte, un gran fotografo. Basti dirle che se la fotografia non fosse stata inventata da nessuno, l'avrei inventata io. Non è una vana pretensione. Io ho provato coi fatti di poter essere l'inventore della fotografia. Sono andato in paesi selvaggi dove la fotografia non era stata inventata ancora: ebbene, in quei paesi io l'ho inventata perfettamente!

Tina

E in Italia?

Armando

In Italia, ho attuato delle innovazioni. Ho abolito qualche dettaglio...

Tina

Cioè?

Armando

Ho abolita la macchina fotografica.

Tina

Non è possibile!

Armando

Perchè? Il progresso tende a conseguire tutti gli scopi abolendo tutti i mezzi. Marconi fa il telegrafo... senza i fili; i ciclisti vanno a cavallo... senza il cavallo; gli automobilisti ammazzano e si ammazzano... senza le armi; i musicisti fanno le opere... senza musica; i poeti fanno i versi... senza piedi; i tenori cantano... senza voce; le donne amano... senza cuore; ed io fotografo... senza la macchina fotografica.

Tina

Ma no!! Non ci credo. Come può fotografare?!

Armando

A orecchio.

Tina

A orecchio!?

Armando

Quando dico «orecchio» voglio dire «occhio». Io fotografo a occhio... nudo.

Tina

(con una smorfietta) «Nudo»! Che parola!.. Shocking, direbbe un inglese.

Armando

(fissando le belle spalle denudate di lei) Ha ragione. In una festa da ballo, il pronunziare la parola «nudo» è una sconvenienza da fare arrossire... anche le spalle d'una signora.

Tina

(un po' confusa, muta discorso) La sua invenzione è davvero portentosa. L'ha già sperimentata?

Armando

Aspettavo, signora, una buona occasione per fare in Italia il mio primo saggio.

Tina

E lei vorrebbe fare... il saggio proprio con me?

Armando

Appunto.

Tina

Mi pare un po' difficile.

Armando

Non ha che a concedermi una posa.

Tina

Una posa! (Accennando al pubblico) È molto imbarazzante. Se vedo tutto un pubblico davanti a me, non so posare.

Armando

Chiuda gli occhi.

Tina

Sembrerò cieca.

Armando

Sembrerà addormentata: la belle au bois dormant!

Tina

Per accontentarla... (Chiude gli occhi.) Li ho chiusi.

Armando

Troppo presto. Aspetti.

Tina

(li riapre.)

Armando

Si compiaccia di alzarsi.

Tina

(si alza.)

Armando

Faremo una posa in piedi.

Tina

Non devo più fingere d'essere addormentata?

Armando

Sì.

Tina

Dormire in piedi è alquanto inverosimile.

Armando

Tutti gli uccelli, per esempio, dormono in piedi.

Tina

La donna non è un uccello.

Armando

La chiamano così spesso usignuolo, colomba, cigno, allodola... civetta.

Tina

Insolente!

Armando

Lo dicevo per dimostrarle che ogni donna è un po'... volatile. Il dormire in piedi è giustificatissimo. Cerchi un atteggiamento di sonnolenza sincera. La vita reale! La vita vissuta! Una sonnolenza sentita.

Tina

(schiude la bocca come se sbadigliasse e resta con la bocca spalancata.)

Armando

Che è questo?

Tina

Uno sbadiglio. Mi ha detto: «un atteggiamento di sonnolenza sincera.»

Armando

Ma dobbiamo pur serbare una linea estetica.

Tina

Mi dica lei.

Armando

(cerca un'ispirazione. E a un tratto esclama:) Ho trovato! Stia attenta a me. (Col viso sorridente di dolcezza, inclina il capo a destra, appoggiandolo appena sul palmo della mano.) Quest'altro braccio, (il sinistro) proteso verso il cielo come per afferrare la visione del sogno. (Solleva il braccio contraendo lievemente le dita.)

Tina

Bellissimo!

Armando

A lei, dunque! E chiuda gli occhi, adesso, se, per posare, le è indispensabile di non vedere nessuno.

Tina

(chiude gli occhi, e quindi imita quell'atteggiamento esagerandolo e agitando il braccio proteso in su.)

 
Armando

Tranquilla con quel braccio! Pare uno scacciamosche! E poi, in questo modo verrebbe fuori una donna con cinquanta braccia. Sarebbero troppe. Le due che ha... bastano a tutto.

Tina

(paziente) Dio buono! Resterò immobile. (Resta, difatti, immobile.)

Armando

Brava! (Pausa.) Mi dà il permesso di ritoccare la posa?

Tina

Ritocchi la posa, ma non tocchi nulla.

Armando

Ritoccherò... con qualche suggerimento.

Tina

Suggeritore, sì.

Armando

Troppo gentile!

Tina

Suggerisca! Suggerisca! Sono in attesa.

Armando

Ebbene, ecco. Più soave, quel sorriso; un po' più inclinato il capo; un po' più serena la fronte...

Tina

La fronte più serena, non saprei come fargliela.

Armando

Sarà sufficiente la serenità dell'anima, di cui la fronte suole essere lo specchio. (Pausa.) Come sta l'anima?

Tina

Serenissima.

Armando

Allora non si occupi di altro. (La guarda insistentemente. Ha un gesto d'entusiasmo. Torna a guardarla molto dappresso.)

Tina

(dopo un lungo silenzio, aprendo gli occhi) Ma, scusi, che cosa fa?

Armando

Io studiavo. Chiuda gli occhi.

Tina

Chiuda piuttosto i suoi!

Armando

Anche se non fossi fotografo, non potrei. Le pare! Il chiudere gli occhi per non guardare lei sarebbe l'ottavo peccato mortale.

Tina

Ed io non chiuderò i miei.

Armando

In tal caso, dobbiamo rinunziare alla posa del sonno.

Tina

Ci rinunzieremo.

Armando

Ci vorrà una posa più statuaria.

Tina

Più statuaria.

Armando

Più classica.

Tina

Più classica.

Armando

Una posa... da personaggio greco.

Tina

Elena!

Armando

No: Elena non mi conviene.

Tina

Una Elena di marmo.

Armando

Se mi garantisce il marmo, vada per Elena.

Tina

Così? (Assume una rigida compostezza di statua leggiadra.)