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Buch lesen: «La promessa sposa di Lammermoor, Tomo 3»

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CAPITOLO I

 
„ Tal de' suoi figli al numeroso stuolo
Segnò d'angosce miserando calle
Il primo padre! Almen compagna al duolo
In questo dell'esilio amara valle
Ebbe una sposa; io derelitto e solo
All'albergo natio volgo le spalle. „
 
Waller.

Non m'arresterò a descrivere, perchè superiori ad ogni descrizione, i sentimenti di sdegno e di cordoglio che si straziavano a vicenda il cuore del sere di Ravenswood nell'allontanarsi dal castello de' suoi antenati. Il biglietto di lady Asthon era concepito in termini sì sgradevoli, che non gli sarebbe stato permesso il rimanere un istante di più entro il recinto di quelle mura, e mostrarsi consentaneo a quella alterezza, che in lui anche troppo allignava.

Il marchese di Athol ravvisava in parte, come arrecato a se stesso, l'affronto sofferto dal suo parente; ma coll'animo di far qualche tentativo a fine di riconciliare gli animi delle due parti, lo lasciò partir solo, dopo averne ottenuta la promessa che lo aspetterebbe alla Tana della Volpe, picciola osteria situata, i leggitori se ne ricorderanno, quasi a mezza strada fra il castello di Ravenswood e la torre di Wolfcrag, vale a dire lontana in circa quattro miglia da ciascuno de' due castelli. Si prefiggea il Marchese di raggiungere colà Edgardo nella sera medesima, o al più tardi alla domane del dì successivo. Se avesse ascoltate soltanto le voci del proprio risentimento, sarebbesi partito in quell'istante dalla casa del lord Cancelliere; ma la sua visita nascondea in oltre politici divisamenti, che non gli piacea metter da banda, senza avere almeno fatto prova di mandarli ad esecuzione. Lo stesso sere di Ravenswood, ad onta della rabbia che il lacerava, non volea chiudere ogni adito a quella pacificazione, che poteano dare a sperare e l'opera del nobile suo congiunto, e i sentimenti del lord Cancelliere, sempre manifestatisi allo stesso Ravenswood favorevoli. Quindi avea confermato il Marchese nell'intenzione di trattenersi ancora per alcune ore nell'abitazione di ser Guglielmo, senza poi arrestarvisi egli più lungo tempo di quello che fu necessario per concertare col parente il luogo dello scambievol ritrovo.

Trascorse tutto il viale del castello di gran galoppo, quasi sperasse colla rapidità del fuggire sottrarsi al tumulto degli affetti ai quali trovavasi in preda il suo cuore; ma ogni sforzo a tal fine era vano, e a poco a poco divenne più lento il suo corso. Poichè gli alberi ebbero nascoste ai suoi sguardi le alte torri del castello d'onde partì, e impotente a sbandire le penose considerazioni che gl'ingombravano l'animo, finalmente si abbandonò alle medesime, senza prendersi veruno studio di allontanarle. Il sentiero su cui trovavasi in quel momento, guidava alla fontana della Sirena e alla capanna di Alisa; circostanza per cui gli si svegliarono con forza nella mente le idee superstiziose che in generale aveansi allora circa il preteso influsso di questa fonte sulla casa di Ravenswood, e i suggerimenti di cui indarno la vecchia cieca lo aveva munito.

„ Gli antichi proverbj, pensava fra se medesimo, talvolta dicono la verità. La fontana della Sirena è stata anche di recente fatale alla famiglia di Ravenswood, e ha veduto l'ultimo atto di follia dell'erede della medesima. Alisa ebbe ragione, e mi trovo nello stato che da essa mi fu predetto, in uno stato anzi più deplorabile. Lo scorno cui soggiacio, è maggiore di quanto ella avea presagito. Se non mi sono collegato in nodi di parentela colla famiglia del perditore della mia gente, nondimeno mi sono avvilito a desiderarlo, ed ho provata l'umiliazione di uno sprezzante rifiuto. „

É nostro obbligo il narrare la storia siccome ne fu raccontata, e se verrà posto mente ai tempi ne' quali accaddero gli avvenimenti or descritti, e alla propensione che al maraviglioso aveano coloro, per cui opera furono successivamente di labbro in labbro trasmessi, non arrecherà stupore, se questa leggenda è tinta dei colori della superstizione; altrimenti, sarebb'ella mai una storia scozzese? Presenteremo pertanto ai nostri leggitori, priva di glose, una straordinaria avventura accaduta a Ravenswood in vicinanza della solitaria fontana; straordinaria avventura che si ebbe in quel tempo, e che si ha tuttavia fra gli Scozzesi, per un'apparizione soprannaturale. Noi crediamo cionnullameno che possa venire spiegata senza ricorrere ad un sovvertimento delle leggi ordinarie della natura; e forse i nostri leggitori verranno, io credo, di tal avviso, prima che si termini questo capitolo; ma abbandoniamo un tal soggetto alle loro meditazioni, lasciando così anche agli amatori de' prodigj la soddisfazione di trovar qualche pagina di questa storia ai loro gusti conforme.

Circa dugento passi lontano dalla fontana, il cavallo di Edgardo, fermatosi d'improvviso, rizzò le orecchie, impennossi e per due volte, punto dagli speroni, ricusò di andare avanti, come se gli fosse dinanzi qualche oggetto che lo spaventasse. Ravenswood, dopo avere vôlti gli occhi per ogni intorno, vide fra mezzo agli alberi e alle rovine, una donna seduta sulla stessa pietra, ove si stette in compagnia di Lucia, quando l'un l'altro il giuramento di eterno amore si diedero. La prima idea offertasigli all'animo fu, che Lucia avendo immaginato che egli si terrebbe su quel sentiero, si fosse colà trasferita per confortarlo almeno a sostenere la comune sciagura, e per congedarsi l'estrema volta da lui. Dopo aver fatti nuovi inutili sforzi per mandare innanzi il cavallo, finalmente ne scese, e legato l'animale ad un albero, corse alla fonte gridando: „ Miss Asthon! Lucia! „

L'oggetto di femminili forme che egli avea colà contemplato, si volse immantinente verso di lui. Ma qual fu la sorpresa di Edgardo! In vece di scorgere i lineamenti della figlia del lord Cancelliere, gli si pararono agli occhi le luride sembianze della vecchia Alisa. Rimase attonito per lo stupore, e più grave e misto d'involontario atterrimento il rendettero e la singolarità dell'abito, che era un drappo bianco, o piuttosto bigio, affatto simile a funereo lenzuolo, entro cui avvolgeasi da capo a piè le fantasima e la statura che parea più grande e diritta della statura consueta di Alisa, e soprattutto lo strano fenomeno di veder sola e lontana quasi un miglio dalla sua dimora una donna inferma, cieca e decrepita. Continuando egli ad avviarsi verso quella visione di femmina, questa mise innanzi una mano come per vietargli di procedere oltre. Un pallor di morte coprivale il volto, e movea le labbra, come se articolasse parole, benchè non facesse udire suono veruno. Egli proseguiva nondimeno, allorchè si alzò in piede la larva, e camminando all'indietro sparve e si nascose, non v'ha dubbio, fra i diroccamenti, o fra le vicine boscaglie.

Non mancava certamente di coraggio il sere di Ravenswood; ma il suo spirito non essendo inaccessibile alle idee superstiziose che generalmente allor dominavano, si persuase con facilità di avere avuta una soprannaturale apparizione, e rimase alcuni istanti immobile sul sito ove avea cessato di scorgerla. Per ultimo, chiamando intorno all'animo tutta l'intrepidezza di cui era capace, si avvicinò alla pietra su della quale avea veduto assiso lo spettro; ma nulla annunziava che un ente mortale vi si fosse avvicinato, e l'erbe che le crescevano attorno, non apparivano pêste di sorte alcuna. E parimente addentratosi nelle boscaglie, per mezzo a cui gli sembrò sparisse la straordinaria visione, nemmeno ivi scorse verun indizio che vi fosse trascorsa, o vi stesse.

Colla mente ingombra di tutte quelle idee stravaganti e confuse che vanno unite alla persuasione di aver veduto un tremendo prodigio, il sere di Ravenswood ritornò laddove lasciato avea il cavallo, non senza guardarsi addietro più di una volta, per verificare se il misterioso ente fosse ricomparso. Ma o avess'egli veduto una creatura viva, o uno Spirito, o non fosse che giuoco d'un'agitata fantasia cotest'apparizione, certamente il prodigio non si rinnovellò a' suoi sguardi, e trovò il suo cavallo tutto molle di sudore, e tremante, in sentenza del cavaliere, di quella angoscia e paura che supponeasi inspirare agli animali la presenza di uno Spirito o di una fantasma. Benchè lo facesse camminar di passo, e lo accarezzasse colla mano per acchetarlo, durarono per qualche tempo nel palafreno i moti convulsi, come se avesse paventato di scorgere fra ciascun albero qualche nuova cagione di atterrimento.

„ É egli possibile, pensava fra se medesimo, che i miei occhi m'abbiano in tal guisa ingannato? Non ho io riconosciuti i lineamenti della vecchia Alisa, benchè, a quanto pareami si tenesse più ritta del solito, e più alta ne apparisse la statura, e il camminar più leggiero? Che mai le infermità di questa vecchia fossero finte a solo fine di eccitare l'altrui compassione? O dovrei io prestar fede a quanto finora chiamai pregiudizj del volgo, e pensare che costei tenga commercio collo spirito delle tenebre, o che qualche ente soprannaturale ne abbia prese le sembianze per comparire al mio sguardo? Voglio schiarire un tale mistero, e procurarmi un dato stabile su cui fondar le mie idee. „

Fermo in tale proposito, si condusse all'orto di Alisa. Aperta erane la porta, ma benchè facesse bellissima giornata, e il sole in quell'ora scaldasse con più copiosi raggi la terra, non vide la vecchia seduta sullo scanno, ov'era solita a trascorrere sotto il salce piangente il suo tempo. Accostatosi alla casupola, udì una voce femminile che mandava gemiti e grida. Picchiò alla porta, ma niun gli rispose; onde dopo avere aspettato alcuni istanti, alzò il saliscendi, entrò nella camera, e si trovò nel soggiorno del lutto e della desolazione. Vedeasi steso sul letticciuolo, ove la misera cieca avea esalato l'ultimo respiro, il corpo della medesima inanime, nè ancor per intero agghiacciato dal freddo di morte. La giovinetta che dimorava con essa, seduta ad un angolo della stanza, si contorcea le mani, mettea singulti, e parea lottasse fra il dolore inspiratole dalla morte della sua vecchia compagna, e la tema che l'idea di starsi presso un cadavere in lei risvegliava.

Lungi dall'apportarle calma la presenza del sere di Ravenswood, parve che le eccitasse moti di sorpresa, e pressochè di spavento. Poichè il Sere si fu adoperato a confortarla e a farla tranquilla, questa finalmente gli disse: „ Vi siete sollecitato, lo vedo; pure giungete ancor troppo tardi. „ Non potendo Edgardo comprendere il significato di queste espressioni, le mosse varie domande, e venne per ultimo a sapere, che Alisa, sentitasi assai male tutta la notte, aveva mandato a chiamare una vecchia sua vicina, colla quale s'intertenne quanto tempo le forze sue le permisero; e che accorgendosi dell'approssimare del momento estremo, l'avea incaricata di correre al castello di Ravenswood per pregare il sere di questo nome a trasferirsi da lei; e calcolando il tempo, la vecchia messaggiera poteva appena esservi arrivata, mentre la giovinetta parlava. Ma i corrieri spediti dai poveri sono per lo più negligenti, e fu verificato in appresso che la donna scelta a tale ufizio dalla moribonda, nemmeno si lasciò vedere al castello.

„ Intanto, continuava il suo racconto Barbara, mistress Alisa manifestava somma impazienza; e l'agitazione del suo spirito sembrava aumentarsi a proporzione del diminuir delle forze. Pochi istanti prima di morire, l'ho udita volgere al cielo ferventissimi voti, perchè gli concedesse di vedervi anche una volta, e di potervi di nuovo rammentare le cose che vi aveva raccomandate. Ella è morta quando la campana del vicino villaggio sonava un'ora. „

Ultimi detti della giovinetta che trassero a fremere Ravenswood, il quale avea udito il tocco dell'ora pochi istanti prima della visione che atterrì sì fattamente il suo cavallo; onde quasi più non potea starsi dal dubitare, che questo non fosse stato lo spettro della defunta.

Per un riguardo, così ai doveri della umanità, come alla memoria di una donna mostratasi sempre affezionatissima alla casa di Ravenswood, Edgardo si prese cura delle esequie da celebrarsele. Udì da Barbara il desiderio espresso per più riprese dalla defunta di essere sepolta in un cimiterio situato presso l'osteria della Tana della Volpe, in mezzo a cui trovavasi la tomba edificata ab antico per accogliere le mortali spoglie de' Ravenswood. Ed era tal cosa conforme alle usanze dei vassalli di Scozia, i quali per lo più bramavano che le loro ceneri andassero a giuocare vicino a quelle degli antichi lor feudatarj; ultima prova d'affetto che ad essi porgevano, e ricompensa ad un tempo di questo affetto. Premuroso Edgardo di compiere gli estremi voti di quella meschina, incaricò Barbara di ricercare nel vicino villaggio alcune donne che venissero a prestare gli ultimi ufizj a que' mortali avanzi, offerendosi, finch'ella tornasse, di far la guardia al cadavere; rito che aveasi per indispensabile nella Scozia, come il fu altre volte nella Tessaglia.

Partita Barbara, Ravenswood si trovò per circa mezz'ora da solo a solo a custodire il corpo esanime di colei che pochi istanti prima gli era comparsa in ispirito; così egli credea, a meno che i suoi occhi e la sua immaginazione non lo avessero nella più strana delle guise abbagliato; complesso inusitato di circostanze che, ad onta di posseduto naturale coraggio, in un vivissimo orgasmo il tenea.

„ Ella è morta, ei pensava, pregando fervorosamente il cielo che le concedesse di vedermi anche una volta. Sarebb'egli dunque possibile che un voto concepito con vivacità ed ardore nell'ultima agonia della natura, potesse, anche dopo il nostro scioglimento, esser compiuto? Sarebbe possibile che l'anima, prima di lanciarsi fuor dei limiti di questo mondo mortale, serbasse la facoltà di mostrarsi a chi vi abita tuttavia, vestita delle forme da essa un tempo animate? E perchè, e a qual fine, tale sovvertimento delle leggi della natura sarebbe permesso? Vane ricerche! La morte sola può appagarle, e ne fa d'uopo a tal fine essere privi del calore di vita come quest'ente inanimato che mi sta innanzi agli occhi. „

Così parlando, volse un guardo sul cadavere, e provando tal quale ribrezzo a contemplare più a lungo quelle morte sembianze, le coperse con un lenzuolo. Indi si assise sopra una scranna di scolto legno, che portava gli stemmi della famiglia di Ravenswood; vecchio arnese di cui era riuscita ad impossessarsi Alisa, mentre i creditori, gli ufiziali della curia e i servi faceano preda delle suppellettili del castello che il defunto Lord costretto videsi abbandonare. Cercò intanto di sbandire, quanto il poteva, dalla sua mente, le superstiziose idee di cui l'aveano le dianzi narrate cose ingombrata. E per vero dire, stavano già in quella mente assai lugubri pensieri senza che ne accrescessero la tetraggine i terrori derivati da soprannaturali avvenimenti. Non bastava forse, dopo essersi veduto l'amante riamato di lady Asthon, l'amico apprezzato e onorato dal padre della medesima, trovarsi solo, abbandonato, e custode del cadavere di una vecchia morta nello squallore lagrimevole dell'indigenza?

Fu nondimeno liberato d'un incarico sì penoso, più presto di quanto avrebbe potuto ragionevolmente sperare, mediante il ritorno di Barbara, che veniva, per valermi di una espressione militare, a cambiarlo, accompagnata da tre donne del vicino villaggio, situato alla distanza circa di un quarto di miglio di lì, e che erano accorse con maggior sollecitudine di quanta poteva da esse aspettarsi. Certamente, in qual si fosse altra occasione, si sarebbero affrettate meno, essendo una di queste paralitica, l'altra zoppa, più che ottuagenaria la terza. Quest'ultima, grande, fornita di forte complessione, e ad onta degli anni, non priva affatto dell'antico vigore, era quella medesima che avea trascorsa una parte della mattina colla defunta. Compiacendosi le menzionate femmine della preferenza che Barbara avea lor conceduta nel chiederle a questo funebre incarico, non perdettero un istante per venirlo ad assumere; perchè non avvi nella Scozia contadino d'entrambi i sessi che non faccia a gara per vedersi scelto alla cerimonia di prestar le esequie ad un morto. Non saprei dire, se ciò fosse per una conseguenza dell'indole grave ed entusiastica, caratteristica, non v'ha dubbio, del popolo scozzese, o se per una ricordanza di antiche idee, giusta le quali l'istante degli onori funerei prestati ai morti ne diveniva uno di godimento pei vivi; ond'è che i lauti pasti, ed anche l'ubbriachezza, andavano e vanno per lo più in questo paese congiunti alle esequie de' trapassati. Ma quanto piacere gli uomini provavano nella parte sollazzevole di cotal festa, detta Dirgie, altrettanto ne traevan le donne, dalla più trista; dalle cure cioè che voglionsi dare al defunto prima di consegnarlo alla terra. Aggiustare le membra irrigidite dalla morte sopra una tavola preparata a tal uopo, avvolgere in un bianco lenzuolo il cadavere, collocarlo entro la bara, erano fazioni che affidate venivano alle vecchie, e in cui le vecchie singolarmente si deliziavano.

Giunte le tre sibille insieme a Barbara, salutarono il sere di Ravenswood con un cupo sorriso, per cui gli tornò alla memoria lo scontro che Amleto fe' colle streghe in mezzo al prato inaridito di Forrer. Le fornì d'alcun po' di danaro, e raccomandò loro di prestare gli usati ufizj al cadavere di Alisa; commissione che di tutto buon grado accettarono, non senza fargli intendere come fosse necessario ch'egli abbandonasse quella casupola, prima di incominciar elleno i loro riti. Nulla di meglio Edgardo auguravasi, e rimase ivi sol quanto facea di mestieri per chiedere in qual parte avrebbe potuto trovare il custode del cimiterio, ove lasciò la defunta di essere sepolta, e chiamato l'Eremitaggio, a fine d'avvertirlo che le preparasse il luogo dell'ultimo domicilio.

„ Non faticherete molto a trovare John Mortsheugh, gli disse la decrepita fra le tre parche; egli abita vicino alla Tana della Volpe, luogo ove si sono celebrati di gran bei banchetti a motivo di funerali; che già una cosa non può starsi senza dell'altra. „

„ É ben vero, commare, disse la zoppa appoggiandosi ad una stampella che correggea il difetto di una gamba più di tre pollici corta dell'altra, e mi ricordo ancora che ad uno di questi banchetti il padre del sere di Ravenswood, qui presente, stese morto di una stoccata per traverso al corpo il giovine Blackhall per un disparere nato fra loro bevendo vino, o acquavite, ciò poco serve. Povero giovine! arrivato a quella osteria allegro come un fringuello, e gli toccò uscirne coi piedi innanzi! Spettò a me l'incarico di seppellirlo. Quando n'ebbi ben bene asciugato il sangue, era il più bel cadavere che mai si fosse veduto! „

Ognuno crederà senza fatica che il racconto di questa storiella affrettò la partenza di Ravenswood; anche senza di ciò, infastidito a morte di una tal compagnia. Ma nel tempo impiegato per andare a ripigliare il cavallo, che lasciò legato ad un albero presso la siepe di cinta dell'orto di Alisa, e per istringere le cinghie della sella, e per apparecchiarsi a montarvi sopra, non potè a meno di udire un dialogo di cui erano, interlocutrici la ottuagenaria e la zoppa, egli argomento. La degna coppia erasi trasferita nell'orto per cogliervi ramerino, timo e altre erbe aromatiche, una parte delle quali doveva andare sul corpo della defunta, e la parte superflua venire adoperata ad uso di suffumigi alla stanza. La paralitica, già stanca per la corsa fatta, rimaneva intanto a custodire il cadavere, per paura che le streghe, o gli Spiriti, o i demonj se ne venissero ad impadronire. Dunque il sere di Ravenswood intese per necessità il seguente tratto di scena.

„ Bel gambo di cicuta, o Ersilia! la zoppa dicea. Quante streghe ne' tempi andati non avrebbero abbisognato di migliore cavalcatura per attraversar l'aria a chiaro di luna e discendere fino nelle cantine del re di Francia! „

„ Dite bene, Lavinia, rispondeva l'ottuagenaria. Ma oggidì, anche il diavolo è divenuto duro quanto il lord Cancelliere e i signori del Consiglio privato, che hanno tutti cuori di sasso. Fino i ragazzi ci trattano come streghe; e sì! potremmo ben venti volte dire il paternostro al rovescio, e il diavolo non ci comparirebbe nemmeno. „

„ L'avete mai veduto, Ersilia? „

„ No; altro che in sogno qualche volta, e m'aspetto bene, un dì o l'altro, di essere bruciata per questo. Ma tanto fa! Lavinia, guarda il bel dollaro datoci dal sere di Ravenswood! Con questo manderemo a provvederci di pane, di birra e di tabacco, d'un po' d'acquavite che brucieremo collo zucchero, e venga, non venga il diavolo, commare, ad ogni modo non passeremo meno allegramente la notte. „

Accompagnò questi detti di un riso, onde la pergamena grinza delle sue guance fece udire uno scroscio molto simile al verso di un barbaggianni.

„ Il sere di Ravenswood, riprese a dire la zoppa, è una persona di garbo, un uom generoso, e soprattutto un bel giovine, largo di spalle e stretto di arnioni. Oh sarà pure il bel cadavere! Vorrei io la commissione di seppellirlo. „

„ Eh, sorella mia! soggiunse l'ottuagenaria. Gli sta scritto in fronte, che nè man d'uomo, nè man di donna lo stenderà sulla bara; potete esserne certa; lo so da buona banda. „

„ Morirà dunque sul campo di battaglia, come la maggior parte de' suoi vecchi hanno fatto? O morirà di ferro, o di fuoco? „

„ Non mi fate altre interrogazioni; credo però che non avrà lo stesso onore che ebbero i suoi vecchi. „

„ Voi sapete, è vero, quelle cose che tanti non sanno, Ersilia; ma chi dunque vi ha contate tutte queste particolarità intorno al sere di Ravenswood? „

„ Non pensate a ciò: badate solo a quel che vi dico. „

„ Però, mi assicurate di non avere mai veduto il diavolo? „

„ Oh! quel che dico lo tengo da buon canale, come se l'avessi veduto. La sorte di quel giovine era stata predetta, che egli non aveva anche addossata la prima camicia. Le predizioni mi sono state spiegate sol questa mattina, e si verificheranno, benchè abbiam fatto tutto il poter nostro per impedirlo. „

„ Zitta! odo il calpestio del suo cavallo Uhm! lo strepito che fa camminando non augura niente di bene. „

„ Non venite mai, commari? gridò intanto la paralitica da starsene entro la casa. Facciamo e diciamo tutto quello che è da farsi e da dirsi. Se non ci spicciamo, le membra diverranno stirate; e lo sapete! ciò porta male ventura. „

Ravenswood si era già allontanato tanto che non poteva oltre udire i discorsi di queste femmine. Certamente, ei teneva in alto disprezzo la maggior parte de' pregiudizj intorno alla fattucchieria, ai presagi, alla divinazione, comunque dominassero con tanta generalità in tutta la Scozia, che chi mostrava sol dubitarne, veniva riguardato più empio d'un turco o d'un ebreo. Niuno il pareggiava nell'esser persuaso, che tante volte il timor della morte e i tormenti aveano forzate tante povere vecchie infermicce a confessarsi colpevoli di stregoneria; nè ignorava come tal confessione di un immaginario delitto fosse stata il fondamento di tante assurde e crudeli condanne, che hanno nel secolo decimosettimo disonorati i tribunali della Scozia. Ma l'apparizione immaginaria, o reale, veduta in quella mattina, gli avea ingombrato di tante idee superstiziose lo spirito, che si sforzava invano a sbandirle del tutto. Nè era per dir vero troppo atta a dissiparle la faccenda per cui trasferivasi all'osteria della Tana della Volpe, ove non tardò molto ad arrivare.

Prese ivi notizie intorno all'abitazione dì Mortsheugh, custode del cimiterio, detto l'Eremitaggio, ove il cadavere di Alisa doveva aver sepoltura; e dettogli che la casa di costui era alla metà del muro di cinta di questo soggiorno dei trapassati, a quella volta avviossi. Giacea il ridetto cimiterio fra due monti, entro picciola e stretta valle, bagnata da un limpido ruscello che sorgea d'una roccia, a piè della quale la natura avea scavata una grotta, cui l'arte in appresso diede internamente la forma di croce. Era questo difatto l'eremitaggio, entro del quale in remotissima età un qualche anacoreta sassone avea fatta penitenza, e lasciò poi al luogo il nome che tuttavia rimanevagli. Ne' tempi più vicini a noi, la ricca abbazzia di Coldingham aveva quivi fondata una cappella, ma di questa non vedeasi altro vestigio fuor del cimiterio che la ricignea, dove tuttavia venivano sepolti quelli che aveano, prima di morire, mostrata vaghezza di tal soggiorno pe' lor corpi fatti cadaveri. Alcuni tassi solitarj verdeggiavano tuttavia in quel sacro recinto, che aveva altre volte accolte le frali spoglie di tanti nobili baroni ed illustri guerrieri; ma caddero in dimenticanza i lor nomi, e vennero distrutti i monumenti innalzati ad onor de' medesimi, intantochè durava ancora il rozzo sasso, foggiato a guisa di pilastro, che indicava il luogo, ove persone d'infima classe erano state sepolte.

L'abitazione del custode era una casupola appoggiata al muro del cimiterio, e sì bassa, che il tetto di essa toccava quasi terra dalle due bande. La stoppia da cui questo tetto era coperto, divenuta col tempo un terriccio, alimentava numerose famiglie di vetriuole, di semprevivi, e d'erbe d'ogni specie, in guisa che a primo aspetto, lungi dal credere quell'edifizio un soggiorno di viventi, ognuno l'avrebbe giudicato uno di quei cumuli artifiziali di terreno adoperati ne' tempi addietro per far coperchio ai sepolcri. Avendo Ravenswood picchiato alla porta della casupola, seppe che il custode de' morti era andato a nozze, perchè costui accoppiava le due professioni di giullare e di becchino. S'avviò quindi nuovamente alla Tana della Volpe, lasciando avvertiti quelli della casupola, che alla domane ei sarebbe ritornato per dar commissioni all'uomo dal doppio impiego, utile a vicenda a chi piangeva e a chi avea voglia di ridere.

Pochi istanti dopo l'arrivo di Ravenswood a questa osteria, vi giunse un corriere del Marchese per avvertirlo, che il suo padrone non poteva prima della mattina del successivo giorno raggiugnerlo; onde Edgardo che, fuori di tal circostanza, sarebbe andato nella sera stessa alla sua torre di Wolfcrag, risolvè di pernottare alla Tana della Volpe, per aspettar quivi il suo nobil parente.