Buch lesen: «Inizio di una Nuova Vita», Seite 7

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Rachel sentì uno scatto e improvvisamente, sobbalzò in avanti, mentre la loro cabina si scuoteva e ondeggiava. Si allungò e afferrò la barra metallica per tenersi. Benji restò a guardare in alto, verso il bullone che stava mantenendo al proprio posto la cabina. Si stava allentando lentamente, e sembrava in procinto di cadere.

“Oh mio Dio, oh mio Dio, moriremo!” Rachel urlò.

“Resta calma,” Benji disse, guardando profondamente Rachel negli occhi.

“AIUTO! QUALCUNO CI SALVI!” Rachel cominciò a lamentarsi, e una folla di spettatori urlanti, si radunò di sotto.

Le urla provenivano da lì sotto, mentre passanti inorriditi guardavano e indicavano.

“Benji, presto, dobbiamo fare qualcosa!” Rachel gridò.

Rachel sentì un altro scatto, mentre la cabina oscillò di nuovo – e, poi, improvvisamente, si abbassò di circa 30cm.

Benji si allungò e afferrò una sbarra metallica, fuori dalla loro cabina.

Rachel improvvisamente sentì uno SCATTO, e la cabina cominciò a cadere.

Lei sentì delle grida provenire dal basso.

Improvvisamente, la cabina prese a cadere sotto di lei e Rachel si sentì precipitare. In qual momento, la vita le scorse davanti agli occhi, e sapeva che stava per morire.

Rachel sentì una mano intorno alla vita, e si sentì trasportare per l'aria. Benji era lì, e la teneva. La sollevò e la mise al sicuro in una cabina vuota, dietro la loro, e si sedette accanto a lei.

Rachel guardò in basso, e osservò mentre la loro vecchia cabina si schiantava al suolo.

A corto di fiato, scioccata, guardò Benji. Le aveva appena salvato la vita.

“Come ci sei riuscito?” lei chiese, piangendo e scossa.

“Che cosa vuoi dire?” lui disse. “Sono soltanto saltato nella cabina successiva e ti ho portato con me.”

“No. Non è quello che è successo. Io l'ho visto. Stavamo per morire. Quello che hai fatto…era impossibile.”

“Non è stato così male,” Benji disse, provando a calmarla.

“Sì, invece! La nostra cabina si è schiantata di sotto! Siamo quasi morti! E tu mi hai salvato la vita!” lei gridò.

“Non è stato niente, dico davvero,” Benji disse.

“Smettila di dirlo!” Rachel disse. “E' stato davvero spaventoso. Stavo precipitando e, poi, tu mi hai afferrata intorno alla vita e mi hai sollevata facendomi sedere nell'altra cabina. Come hai fatto? Non è possibile.”

Rachel guardò Benji dall'alto in basso, come fosse la prima volta, con nuovi occhi. Chi era lui?

La ruota riprese di nuovo a muoversi e Benji divenne silenzioso. Concluse la conversazione e disse, “Almeno ora siamo al sicuro.”

La mente di Rachel cominciò a correre. Chi era questo ragazzo? Come ci era riuscito? Era come se fosse dotato di poteri soprannaturali.

Rachel sapeva che lui non era normale, e voleva disperatamente saperne di più.

Quando il responsabile dell'attrazione li fece uscire, le persone si radunarono intorno a loro. Tutti volevano vedere come stessero, e le persone cominciarono ad osservare Benji, con incredulità. Benji camminò in mezzo alla folla, guidando Rachel di fronte a lui, mentre si recavano al parcheggio.

Rachel indossò il casco e salì in sella alla moto, con lo stomaco in subbuglio.

“Chi sei?” Rachel gli chiese infine.

Benji mise in moto e si immisero nella strada. Benji non rispose. Lui la portò a casa, senza che si scambiassero una sola parola.

Quando Benji accostò di fronte alla casa di Rachel, le disse, “Posso rivederti?”

Rachel non sapeva che cosa dire. Dentro di lei c'era un vero conflitto, ed era confusa. Da un lato, voleva vederlo ancora, ma, dall'altro, era spaventata.

Rachel rifletté per un istante, poi disse, “Non so se sia una buona idea.”

Rachel scese dalla moto e entrò in casa, confusa. La sua serata era avvolta come da una nebbia, e lei non sapeva come comportarsi a riguardo. Non riusciva a smettere di pensare a come fosse quasi morta. Rivisse la scena ancora e ancora nella sua mente. Ogni volta che ci pensava, vedeva scorrere la sua vita davanti agli occhi.

Mentre Rachel era a letto, immobile, non riusciva a smettere di pensare a Benji. Desiderava toccare il suo corpo e tenergli la mano. Avrebbe voluto non respingerlo. Pensando di aver commesso un errore, prese il cellulare e gli inviò un sms.

Rachel: Voglio rivederti.

Rachel attese che Benji le rispondesse, ma non lo fece. Rachel temeva di aver rovinato definitivamente le cose, e che lui non le avrebbe mai più parlato.

Si addormentò, in attesa, con il cellulare in mano.

*

Rachel correva, terrorizzata. Stava correndo in un campo che non riconosceva; il sole stava tramontando dipingendo l'orizzonte di un rosso sangue, e lei veniva inseguita da uno stormo di pipistrelli. L'orizzonte era vermiglio. I pipistrelli stridevano, mentre si impigliavano tra i capelli di Rachel. All'orizzonte, vide un piccolo cottage, e seppe istintivamente che doveva raggiungerlo, per mettersi in salvo. Ma era troppo lontano; sempre più pipistrelli le si avvicinavano, rapidissimi. E, sebbene lei li scacciasse, i loro artigli la graffiavano, e non finivano mai.

Non ce l'avrebbe fatta. Avrebbe patito una morte orribile, assalita da uno stormo infinito di quei pipistrelli. Quando sentì le ginocchia indebolirsi, sentì qualcosa di stretto e rigido contro la sua vita. Era una mano. Lei guardò in basso, e vide un guanto in pelle; in qualche modo, sapeva che si trattava di Benji.

Un istante dopo, Rachel guardò in basso, verso terra, e l'immenso stormo di pipistrelli ora era sotto di lei. Stavano volando sotto di lei, scendendo a divorare un corpo a terra, che sapeva essere una versione di se stessa. Poi, guardò in alto, e si rese conto che stava voltando nel cielo, stretta tra le braccia di Benji. Guardò verso di lui e vide il suo volto.

“Dove mi stai portando?” Rachel chiese.

“In un bel posto,” Benji rispose.

Rachel sentì la forza della sua stretta e seppe, che in qualche modo, con lui al proprio fianco, sarebbe stata al sicuro.

“Chi sei?” Rachel chiese.

Benji la guardò, e il suo volto divenne una grossa sfera di luce luminosa.

Rachel, improvvisamente, si tirò su nel letto, a corto di fiato, sudata. Si toccò i capelli, ancora perfettamente raccolti nella coda di cavallo,

Si era resa conto che era stato tutto soltanto un sogno. Oppure no?

Capitolo Dieci

Tutto quello a cui Rachel riusciva a pensare era Benji. Sin dal risveglio, mentre si preparava per la scuola e ora, durante la prima ora di lezione, non riusciva a smettere di pensare a lui, e alla loro misteriosa serata insieme a Rye Playland.

Non aveva voluto programmare un secondo appuntamento, quando l'aveva accompagnata a casa, ma in quel momento era troppo spaventata per capire quanto volesse stare con lui. Ora, era ancora più giù di morale, perché Benji non aveva risposto al suo sms. Erano trascorse quasi dodici ore da quando gli aveva scritto, e tutto ciò a cui Rachel riusciva a fare era chiedersi perché non le avesse risposto. Analizzò ossessivamente la situazione più e più volte. Non riusciva neanche a togliersi dalla testa quel sogno: era stato così reale, e non riusciva a coglierne il significato.

Mentre camminava lungo il corridoio, diretta in classe, dette ancora un'occhiata intorno ai corridoi, cercando Benji, ma non era da nessuna parte. Rachel camminò su e giù per i corridoi, in direzione delle classi dell'ultimo anno, ma non riuscì a trovarlo. Chiese a qualcuno se sapessero dove si trovava la sua classe d'appello, ma nessuno seppe risponderle. Benji era irreale, e nessuno riusciva a individuare i suoi spostamenti.

Sentendo di aver perso Benji per sempre, Rachel entrò nell'aula del Signor Allen prima che la campanella suonasse. Si sedette silenziosamente accanto ad Emily, che le aveva tenuto un posto in fondo. Rachel non notò neanche Rob in classe, perché era troppo concentrata sulla magica serata trascorsa con Benji.

Sprofondò nella sedia, e cominciò a scarabocchiare nel suo quaderno. Disegnò Benji e lei seduti sulla ruota panoramica, e lui sulla moto con la sua giacca di pelle.

Quando Rachel diede gli ultimi ritocchi ai suoi disegni, qualcosa catturò la sua attenzione fuori dalla finestra. Appena guardò, vide Benji lì fuori, vicino ad un pino, in corrispondenza dellla finestra dell'aula. La stava guardando, facendole cenno di uscire fuori.

Rachel non sapeva che cosa fare. Ricordava che c'era un importante compito nella classe del Signor Allen venerdì, e, se perdeva quella lezione, non sarebbe stata preparata. Ma non riuscì ad impedirsi di voler stare con Benji, doveva incontrarlo. Rachel alzò la mano ed aspettò.

“Sì, Rachel,” il Signor Allen disse.

“Non mi sento bene, devo andare in infermeria,” Rachel esclamò.

“Non puoi aspettare la fine della lezione? E' importante. Non dovresti davvero perdertela,”

“Mi dispiace, non posso,” Rachel disse.

“Faresti meglio a farti prestare gli appunti da qualcuno allora,” il professore disse, “i tuoi voti dipendono da questo”.

Rachel guardò verso Emily, che la guardava confusa. “Stai bene?” Emily sussurrò.

Rachel scosse la testa e afferrò immediatamente i suoi libri e la borsa, e lasciò la classe. Si sentiva attirata da Benji come da una calamita, e sapeva che doveva stare con lui, ovunque fosse – anche se significava lasciare la lezione in anticipo e perdersi la lezione più importante del trimestre.

Quando Rachel uscì fuori, non riusciva a trovare Benji. Guardò verso il pino, ma lui non c'era.

Cominciò a chiedersi se fosse un'illusione o se avesse davvero visto qualcuno. All'improvviso, Benji arrivò dal retro della scuola, e aveva in mano una rosa nera. La diede a a Rachel e le disse, “Dovevo vederti.”

“Provo la stessa cosa, non riesco a smettere di pensare a quello che è successo ieri sera.”

“Andiamo da qualche parte,” Benji disse.

“Ma la scuola?”

“Voglio parlarti,” Benji disse, “Saltiamo la scuola per il resto della giornata, scommetto che nessuno neanche lo noterà”.

Contro ogni regola di buon senso, assentì: “VA BENE, facciamolo.”

Rachel si sentiva una ribelle. Non aveva mai saltato la scuola prima di allora, ma era attirata da Benji, che le trasmetteva sicurezza. Non importava dove lui fosse, Rachel voleva stare con lui e sentiva che non le sarebbe accaduto nulla di male. Sentiva che con Benji valeva la pena affrontare le ripercussioni dovute al marinare la scuola.

Cominciarono a camminare. Lui la condusse lungo un sentiero tortuoso e polveroso, proprio dietro la scuola. Lei non aveva mai visto quel sentiero e non sapeva neppure che esistesse. Mentre camminavano insieme, silenziosamente, Rachel seppe che era giusto e che si stava innamorando.

Si avvicinarono alla fine del percorso, giungendo ad un campo aperto, con degli alberi belli e alti che lo circondavano. Benji si tolse la giacca di pelle, e la stese a terra, così che lei vi si sedesse sopra.

Quando si sedettero, Rachel sulla giacca e Benji sull'erba alta e selvatica, si guardarono profondamente negli occhi. Rachel non era sicura di che cosa stesse per accadere. Non sapeva se Benji stesse per baciarla, ma sentiva che i suoi sguardi le stavano scavando un buco nel cuore. Desiderava così disperatamente sapere di più su di lui. Infatti sentiva di non potersi avvicinare a lui, davvero avvicinare, finché non ne avesse appreso qualcosa di più.

Finalmente ruppe il silenzio e disse: “Chi sei? Ho bisogno di sapere di più su di te.”

Lui stette in silenzio, in attesa di condividere. “Sono diverso da te,” Benji rispose.

“Che cosa intendi con diverso?” lei chiese.

“E' difficile da spiegare,” rispose. “E non penso che capiresti.”

“Provaci,” lei disse. Era determinata a sapere. Non poteva rinunciare.

Lui distolse lo sguardo e sospirò. Trascorsero diversi secondi di silenzio.

“Tu ed io … proveniamo da luoghi diversi, contesti diversi. Vediamo il mondo diversamente. Il mio mondo … non è come il tuo.”

“Che cosa vuol dire esattamente tutto questo? Ancora non ti capisco.”

Benji si voltò e guardò Rachel con una nuova espressione.

“Niente. Non significa niente. Non parliamone più, D'ACCORDO? Voglio solo stare con te, ora, in questo momento.”

“Come posso stare con te quando sento persino di non conoscerti? Perché non vuoi dirmelo? Che cosa stai nascondendo?”

Benji abbassò lo sguardo, rivolgendolo all'alta erba sotto di loro. Rifiutava di risponderle.

“So che cosa ho visto,” Rachel disse. “Quello che hai fatto a Rye Playland non era normale. Mi hai salvato la vita. Sarei morta ora se non fosse stato per te. Perciò, ho davvero bisogno di sapere.”

“Chiunque avrebbe potuto farlo,” Benji disse.

“NON E' VERO! SMETTILA DI MENTIRMI!” Rachel urlò.

Rachel non poté farne a meno, non voleva litigare con lui e rovinare quel momento insieme, ma sentiva un bruciante desiderio di sapere, sentendo di non poter rimanere seduta con lui finché non le avesse detto la verità.

Benji la guardò con occhi tristi e si espresse in una voce dolce.

“Vorrei potertelo dire,” Benji disse. “Vorrei poterti dire tutto. Ma non posso. Non possiamo lasciare le cose così come sono?”

“No,” Rachel disse, diventando sempre più frustrata dalla loro conversazione. “Mi dispiace. Io voglio davvero stare con te. Ma non posso, finché non scopro la verità. Sento che c'è davvero troppo in gioco per me, e mi si spezza il cuore all'idea che non ti fidi abbastanza di me, per potermi dire tutto.”

Rachel si alzò e si sistemò la gonna. Sentiva che stava per piangere, e si allontanò rapidamente.

“Rachel, ti prego. Non possiamo essere semplicemente felici così come siamo ora?” Benji disse.

“Mi dispiace tanto,” Rachel disse, scoppiando in lacrime e cominciando a correre via.

Rachel corse lungo il sentiero tortuoso, che conduceva alla scuola e vide dei ragazzi uscire dall'edificio. Era la fine della giornata scolastica. Asciugandosi le lacrime, cercò l'auto della madre nel mare di auto, ferme in attesa di riportare gli studenti a casa. Rachel scorse circa quindici auto prima della sua, e aspettò che la madre arrivasse davanti alla scuola. Rachel continuò a controllare oltre la sua spalla, per vedere se Benji l'avesse seguita. Ma non l'aveva fatto.

Si sedette silenziosamente nell'auto, durante il tragitto verso casa, riflettendo sulla giornata trascorsa nel campo insieme a Benji. Non sapeva perché lui fosse così misterioso, e non riusciva a capire che cosa ci fosse di così diverso in lui. Rachel era confusa e arrabbiata. Non avrebbe parlato con Benji, o continuato la loro relazione, a meno che non le avesse rivelato la verità.

Quella sera, Rachel non riuscì a fare altro che porsi delle domande su Benji. Si chiese che cosa avesse in mente, e si chiese come si fosse sentito, quando lei era corsa via da lui quel giorno. Si chiese se forse fosse stata troppo drammatica ed emotiva.

Appena si sedette sul letto, iniziò a rivivere la loro conversazione all'infinito nella sua testa, finché sentì vibrare il suo cellulare.

1 Nuovo Messaggio:
Emily: Che cosa ti è successo oggi? Eri assente

Rachel non seppe come rispondere. Non voleva raccontare ad Emily dove era stata e che aveva saltato la scuola per stare con Benji, ma non intendeva neanche mentire.

Rachel: Sì, mi dispiace per quello, che cosa c'è?
Emily: Vieni al ballo scolastico domani sera? Ci vengono tutti
Rachel: Non pensavo di andarci. Non ho un ragazzo
Emily: Neanch'io, andiamoci da sole, sarà divertente
Rachel: Ecco, non lo so.
Emily: Devi venirci. Se non lo fai, non ci vado neanch'io.

Rachel non voleva deludere Emily, perciò le disse che si sarebbe unita a lei. Pensò che sarebbe rimasta al ballo soltanto per poco. Non voleva restare fuori da tutti gli eventi scolastici; in quel modo, non avrebbe mai fatto delle nuove amicizie.

Rachel: Ok, ci sto. Ci vediamo domani.

Improvvisamente, Rob entrò nella sua mente. Si chiese con chi lui avrebbe ballato, e si chiese perché fosse totalmente sparito dalla faccia della terra. Poi, pensò ad Arielle, e si chiese se Rob l'avrebbe portata al ballo. Rachel si convinse che non gliene importava dopotutto; lo aveva dimenticato ed era passata a Benji.

Rachel rimase seduta lì, sentendosi nervosa. Si chiese se Benji avesse intenzione di andare al ballo scolastico. Una parte di Rachel sperava che lui ci andasse, ma l'altra sentiva che i balli non gli appartenevano, e che non gli piaceva stare in mezzo a grandi folle di persone.

Sentendosi mentalmente ed emotivamente svuotata, Rachel tirò fuori il suo diario, disegnò lei e Benji insieme nel campo, e poi, si addormentò.

Capitolo Undici

Rachel si svegliò alla vibrazione del suo cellulare.

1 Nuovo Messaggio:

Emily: Porta i tuoi vestiti per il ballo a scuola; faccio una festa di “preparazione” a casa mia dopo la scuola.

Lei si massaggiò gli occhi e rilesse il messaggio. Rachel fu assalita da un'improvvisa scarica di nervosismo. Era il suo primo ballo scolastico, e non aveva nessuno con cui andarci. Una parte di lei non intendeva andarci, ma sapeva di doverci andare con Emily. Non intendeva affatto deluderla.

Rachel: Va bene, li porto

Rachel guardò fuori dalla finestra, e vide che stava piovendo. La pioggia la deprimeva e le fece venir voglia di tornare a letto, e non andare a scuola o al ballo. Si sentiva depressa anche a causa di Benji. Non aveva mai nutrito questi sentimenti per un ragazzo. Sapeva che erano veri ma non sapeva che cosa fare. Lo avrebbe rivisto ancora?

Dette un'occhiata al suo orologio, e si rese conto che era in ritardo. Si alzò rapidamente dal letto, frugò nell'armadio, cercando un abito per il ballo, gettò del trucco in una borsa e corse di sotto per la colazione. Sperava di non dimenticare nulla.

“Che cosa c'è nella borsa?” Sarah le chiese.

“Il vestito per il ballo di stasera,” Rachel rispose.

“Ho comprato il vestito più carino al centro commerciale di Westchester ieri, morirai quando lo vedrai stasera,” Sarah disse.

Rachel improvvisamente pensò che il suo vestito non sarebbe andato abbastanza bene. Non si era resa conto che il ballo era una questione importante, che richiedeva un vestito “nuovo”.

“Indosso quello che avevo alla Parata di Pasqua l'anno scorso,” Rachel disse.

“Davvero?” Sarah la guardò sorpresa.

“In realtà, non ho altro, ed è troppo tardi ora per andare a fare spese. E' la mia sola opzione,” Rachel le disse.

“Benissimo, ma poi non dire che non ti avevo avvertito,” Sarah esclamò, sbirciando nel suo borsone.

Il vestito che Rachel avrebbe indossato era color foglia di té, con grandi fiori rosa e arancio. Sapeva che non era l'abito più alla moda, ma non vedeva quale fosse il problema. Era soltanto un ballo scolastico – non certo quello di fine anno!

Rachel entrò in auto e si diresse a scuola. Mentre la madre percorreva la strada, Rachel vide delle auto che erano state dipinte di rosso, bianco e blu, con la scritta, “Forza Tigers!” sui finestrini. Improvvisamente, Rachel realizzò che il ballo scolastico era una questione importante in quella scuola.

Ricordò il ballo scolastico della scuola in Pennsylvania. Era la cosa più noiosa, e la maggior parte delle persone non ci erano neanche andate. Rachel aveva immaginato che sarebbe stato così anche a Bedford, ma chiaramente si era sbagliata.

Quando entrò a scuola, lo spirito scolastico e l'energia positiva colmavano il corridoio. Tutti sembravano eccitati per il grande ballo, e lei sentì tutti chiacchierare dell'argomento, mentre passava davanti a gruppi di amici nel corridoio.

“Sono così eccitata, Chris mi ha appena invitata al ballo!”

“Io ci andrò con Brian, è così bello.”

“Jason me l'ha chiesto una settimana fa! Non vedo l'ora che arrivi stasera.”

Rachel sentì le ragazze chiacchierare sui loro accompagnatori, e si sentì un po' fuori posto. Non si aspettava di averne uno, essendo la ragazza nuova.

Rachel si ritrovò a guardare nei corridoi di nuovo, alla ricerca di Benji, ma non lo vide. Era certa che fosse da qualche parte nella scuola, ma non sapeva dove. Se solo lei avesse ricordato di chiedergli dove fosse la sua aula d'appello, ma lo aveva chiaramente dimenticato.

Rachel oltrepassò la porta dell'aula del Signor Allen, con pochi minuti da perdere. Si sedette e osservò i ragazzi che cominciarono ed entrare e a trovare i loro posti. Vide Rob entrare e sedersi nella sedia accanto a lei.

“Ciao, andrai al ballo?” Rob le chiese.

“Sì,” Rachel rispose.

“Hai già un accompagnatore?”

“Vado con le ragazze,” Rachel disse.

“Sì, io ci vado con i ragazzi. Riservami un ballo, OK?” Rob esclamò con un sorriso.

“Vedremo,” rispose Rachel.

Rachel fu stupita dalla richiesta di Rob. Era fuori di testa? Pensava davvero che gli avrebbe riservato un ballo dopo quello che le aveva fatto? Rachel era scioccata, e non sapeva come reagire. Avrebbe voluto che Emily fosse stata presente per sentire le parole di Rob, ma era entrata in ritardo.

La lezione cominciò e il Signor Allen iniziò a parlare di Helen Keller, un'altra donna importante nella storia. Lei era interessata ad Helen Keller, ma si ritrovò a distrarsi e a pensare a Benji.

Rachel non riusciva a togliersi Benji dalla testa. Provò a trovare un senso in lui, ma non riusciva a capire perché si definiva “diverso”. Ricordò la serata trascorsa con lui a Rye Playland. Pensò a Benji che aveva usato una forza soprannaturale, e provò a convincersi che fosse normale. Voleva che lui fosse “normale”, proprio come lei, ma nel profondo, sapeva che non era così. Che cos'era lui?