Buch lesen: «Jeremy (Angelo Spezzato #4)»

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JEREMY
ANGELO SPEZZATO 4
L.G. CASTILLO
Traduzione di MARIA FRANCESCA RINALDI MORAIS

Copyright © 2019 L.G. Castillo

Tutti i diritti riservati.

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LIBRI DI L.G. CASTILLO

La Serie di Angelo Spezzato

Lash (Angelo Spezzato #1)

Dopo la Caduta (Angelo Spezzato #2)

Prima della Caduta (Angelo Spezzato #3)

Jeremy (Angelo Spezzato #4)

Angelo d’Oro (Angelo Spezzato #5)

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Versione Inglese

PARANORMAL ROMANCE

Archangel’s Fire

Reign of Angels Series

Reign of Angels: Revelation

Broken Angel Series

Lash (Broken Angel #1)

After the Fall (Broken Angel #2)

Before the Fall (Broken Angel #3)

Jeremy (Broken Angel #4)

Golden Angel (Broken Angel #5)

CONTEMPORARY ROMANCE

Stillwater Dusk

Strong & Wilde (Texas Wild Hearts #1)

Secrets & Surrender (Texas Wild Hearts #2)

Your Gravity

1

Jeremy passò con tenerezza le dita sul braccio dell’angelo dormiente. I suoi occhi color zaffiro osservarono con meraviglia ogni dettaglio dei lineamenti perfetti: la mano delicata appoggiata sul suo petto, le lunghe ciglia che incorniciavano le guance rosa, le labbra piene curvate in un sorriso dolce. Era la perfezione.

Jeremy non aveva capito quanto il suo cuore fosse vuoto fino a quando non l’aveva trovata. Aveva trascorso una vita serena come arcangelo della morte. Non gli erano mai mancate le attenzioni femminili. Al contrario, più era cresciuto di rango, più ne aveva ricevute, ma gli era sempre mancato qualcosa. Guardandolo circondato da angeli donna, nessuno avrebbe mai pensato che si sentisse solo. L’aveva nascosto bene con sorrisi smaglianti e strizzatine d’occhio, fino al giorno in cui lei era entrata nella sua vita. Aveva smosso in lui qualcosa che non provava da secoli. Con una sua semplice inclinazione della testa, uno scintillio di luce nei suoi occhi, e un suo tocco gentile, il cuore di Jeremy si colmava.

Fece scorrere le dita lungo la pelle vellutata della sua schiena, lungo le curve dei suoi fianchi, e poi di nuovo su. Jeremy non poteva ancora credere che lei si trovasse fra le sue braccia.

Aveva immaginato questo momento da quando l’aveva vista per la prima volta, ma non aveva mai osato sperare che sarebbe diventato realtà. In qualche modo, era stato baciato dalla fortuna. E adesso lei era nel suo letto, ad amarlo.

Immergendo la testa nei suoi capelli folti, inspirò. Sentì i sensi inebriarsi per il profumo di gelsomino e muschio. Ogni cellula del suo corpo si risvegliò. Era totalmente pervaso da quest’angelo: dal suo profumo, dal suo corpo premuto contro il suo petto nudo, dalle sue gambe avvinghiate intorno alla sua vita.

Lei si stirò, emettendo un piccolo mugolio di piacere mentre si rannicchiava più a fondo nelle sue forti braccia. Le sue labbra soffici si posarono sulla pelle di Jeremy, facendogli scorrere un calore dal cuore a tutto il corpo. La strinse più forte.

“Jeremy” mormorò l’angelo dai capelli neri.

“Sì?”

“Ti devo dire una cosa.”

Lui contemplò la sua bellezza, trattenendo il respiro. Era la fine? Era tutto qui ciò che poteva avere da lei? Il cuore cominciò a battergli contro il petto mentre lei sollevava lentamente le ciglia. Occhi azzurri profondi come laghi incontrarono i suoi, calmando le sue paure prima ancora che la dolce voce di lei pronunciasse le parole.

“Ti amo.”

Amava lui. Lui. Non avrebbe mai pensato di sentire quella frase da parte di qualcuno come lei. La prima volta che l’aveva sentita, aveva pensato che si trattasse di un’allucinazione. Ma quando lei aveva ripetuto quelle parole ad ogni bacio, ad ogni tocco, Jeremy aveva saputo che il sogno di tutta una vita, un sogno che era iniziato agli albori dei tempi, si era finalmente avverato.

Naomi lo amava.

Naomi. Naomi. Naomi. Ripeté il nome, riempiendo la mente del suo amore, come se avesse paura di lasciare entrare qualunque altro pensiero. Per quanto ci provasse con tutte le proprie forze, non poteva dimenticare. Non poteva togliersi Lash dalla testa. Il fratello rimaneva sempre ai confini della sua mente, a ricordargli che, mentre Naomi colmava il suo cuore e le sue braccia, un altro cuore era vuoto.

La baciò profondamente, respingendo il senso di colpa che rischiava di rovinargli il momento. Voleva dimenticare il fatto che Naomi fosse l’amore della vita di Lash, l’unica persona su tutta la Terra e in Paradiso per cui il fratello aveva vissuto ed era morto. Tutto ciò che Jeremy desiderava era stare con Naomi e che lei si svegliasse fra le sue braccia ogni giorno, guardandolo come se lui fosse il sole.

“Jeremy” mormorò, passandogli le dita fra i capelli. Ripeté il suo nome mentre baciava ogni centimetro del suo bellissimo viso—le palpebre, le guance, e alla fine le labbra. I suoi baci lavavano via il mondo.

“Jeremy?” Si fermò. Lui poteva sentire il suo respiro calmo sulla guancia.

Jeremy aprì gli occhi e guardò in quelli di lei che lo interrogavano, in attesa di una risposta.

“Ti amo anch’io.”

Girandosi, la spinse più profondamente nel letto con il peso del suo corpo. Passò le labbra sulle sue, facendo mulinare la lingua nella sua dolce bocca, assaporando ogni fessura. Lei emise un altro mugolio di piacere, facendo tendere ogni muscolo del suo corpo. Voleva prenderla di nuovo, sentirsi dentro di lei e guardare il suo bel viso che si perdeva nell’estasi mentre gridava il suo nome.

Aveva cercato di non amarla. Aveva lottato contro i propri sentimenti ogni secondo di ogni giorno da quando lei era arrivata in Paradiso. Non poteva reprimere l’attrazione che lo spingeva verso di lei. E, miracolo dei miracoli, lei ricambiava il suo amore. Lo poteva sentire nella sua voce ogni volta che pronunciava il suo nome.

“Jeremy.”

Le lunghe gambe di Naomi gli si avvinghiarono intorno alla vita, tenendolo stretto a sé. Le sue dita gli accarezzarono le larghe spalle e scesero lungo la schiena muscolosa. Naomi si dondolò lentamente contro di lui.

“Jeremy.”

Si sentiva perso dentro di lei, perso nel suo respiro, nel battito del suo cuore, nella sua voce.

“Jeremy? Pronto? Terra a Jeremy. Cosa gli hai fatto, Lash?”

“Io? È lui che prima ha voluto andare a nuotare. Non è stata mia l’idea di scoprire chi avrebbe trattenuto di più il fiato sott’acqua. Oh no, aspetta… è stata mia.”

Jeremy sbatté le palpebre. La stanza, il letto, e Naomi stavano lentamente scomparendo e stavano venendo rimpiazzati da un paio di occhi color nocciola che lo studiavano dall’altra parte del tavolo.

Da quanto tempo lo stava chiamando? Non poteva credere di averlo fatto ancora—sognare di lei, di loro due insieme, ad occhi aperti.

“Stai bene, fratello?” Lash lo guardò con curiosità.

Gli occhi di Jeremy passarono dal fratello a Naomi, completamente vestita. Lei aggrottò la fronte, ovviamente preoccupata per lui.

“Sì” disse, ignorando la sensazione, che ancora indugiava, delle labbra di Naomi sulle sue. Era un sogno che non se ne voleva andare, per quanto lui si sforzasse di toglierselo dalla mente. Sebbene in fondo al cuore non sapesse se voleva davvero lasciarlo andare.

Ma cosa gli era venuto in mente? Andare a nuotare nel ruscello davanti a casa era stata una pessima idea. Aveva dovuto fare appello a tutte le proprie forze per non fissare Naomi con adorazione mentre lei nuotava. Aveva pensato che giocare a poker sarebbe stata un’attività più sicura. Aveva pensato che guardare un mazzo di carte invece della figura perfetta di Naomi che fendeva l’acqua con grazia l’avrebbe tenuto a bada. Sarebbe stato così se la sua mente malata non avesse deciso di trasferirsi a Fantasilandia per sognare ad occhi aperti mentre Lash gli lanciava le carte dall’altra parte del tavolo.

Potrei essere più folle?

Lash inclinò la testa, studiandolo con attenzione. Jeremy guardò velocemente le proprie carte.

Magari non se ne è accorto.

Jeremy si agitò nervosamente sulla sedia sentendo il peso dello sguardo del fratello finché, alla fine, le parole di Lash risuonarono nell’aria.

“Finiscila con le cavolate, Jeremy. Non mi freghi.”

2

Jeremy trattenne il fiato.

Lui sa.

Aveva in qualche modo perso il controllo ed aveva mostrato i suoi veri sentimenti? Aveva lottato così fortemente per nascondere il proprio amore per Naomi al fratello, persino a sé stesso.

“Fregarti?” Cercò di stamparsi sul viso un’espressione normale. Poi, lentamente, sollevò le ciglia fino ad allacciare gli occhi color zaffiro con quelli di suo fratello, del suo migliore amico, dell’uomo per cui aveva sacrificato la propria vita al Lago di Fuoco.

Facendo una smorfia, Lash lanciò le ultime fiches al centro del tavolo.

“Non credo che tu abbia la mano vincente stavolta.”

Jeremy espirò con sollievo lanciando le carte sul tavolo, sollevato nel vedere il sorriso soddisfatto di Lash.

“Mi hai beccato, fratello.” Si sforzò di sorridere, obbligandosi a non guardare Naomi.

“Ci puoi scommettere. E ti ho beccato ieri . . . e l’altro ieri . . . e anche il giorno prima.”

“Lash, un po’ di umiltà, ti prego” disse Naomi.

“Hmm, sai, ora che ci penso, l’ultima volta in cui ho inanellato una tale serie di vittorie è stato quando . . . Whoa! Non mi devi spedire in qualche altro folle incarico, vero?”

Jeremy osservò lo sguardo preoccupato del fratello, ricordando l’ultima volta in cui aveva perso intenzionalmente una partita a poker con lui. Era stato l’incarico che aveva portato all’espulsione di Lash dal Paradiso. A Lash era stato detto di vegliare su Javier Duran, il bambino che sarebbe poi diventato il padre di Naomi. Il compito sarebbe stato semplice se Lash si fosse limitato a proteggere Javier. Ma lui non aveva resistito ed aveva salvato anche la ragazzina seduta vicino a lui, Jane Sutherland.

Jeremy si mosse sulla sedia, a disagio pensando al sollievo che aveva provato in quell’occasione. A causa di ciò che aveva fatto Lash, non aveva dovuto portare a termine il suo incarico di trasportare la bambina in Paradiso. Essere l’angelo della morte aveva molti lati negativi, ma quando si trattava dei più piccini non era solo terribilmente difficile per lui. Era insopportabile.

“No” rispose lui, giocherellando con le carte. “Sono solo un po’ distratto ultimamente.”

“Sì, certo.” Lash lo guardò con scetticismo. “Non stai architettando qualche piano elaborato per rubarmi la donna, vero?”

“Io non . . . Io mai . . . Di cosa . . .?” Jeremy guardò verso Naomi. Non avrebbe dovuto farlo. Un dolore gli attanagliò il petto quando vide una scintilla di pietà che attraversava i suoi begli occhi azzurri.

“Non sei divertente, Lash” disse lei.

“Oh, sto solo scherzando. Jeremy lo sa benissimo. Vero, fratello?”

Lui fece una risata raggruppando le carte. “Sono distratto da quella nuova serafina con i capelli rossi che è arrivata ieri. Sto pensando a come potrei invitarla a fare una nuotata con me.”

“A proposito di nuotare . . .” Lash saltò sulla sedia.

“Lash!” Naomi squittì mentre lui la prendeva fra le braccia. “Cosa stai facendo?”

“Sto riscuotendo la mia vincita.”

“Io non ho scommesso niente con te.”

“Oh, che memoria corta. Mi sembra di ricordare che una certa persona abbia detto che se avessi vinto tre partite di fila—un record per me—avrei avuto una piccola sorpresa.”

Jeremy osservò Lash che teneva Naomi stretta contro il petto. Non avrebbe dovuto guardare, ma allo stesso tempo non riusciva a staccar loro gli occhi di dosso. Non avrebbe dovuto sentire ciò che provava in quel momento: il desiderio di essere lui quello che la faceva sorridere, il desiderio che fossero sue le labbra che la baciavano, sua la guancia che lei accarezzava, e suo il viso che lei guardava con occhi pieni di amore. Ma non poteva strapparsi il cuore dal petto. E allora sorrise.

Non poteva fare altro.

Fece un sorriso così ampio da farsi dolere le mascelle. Il dolore al petto continuava a crescere indipendentemente dai suoi tentativi di contrastarlo. Voleva essere felice per il fratello. Era giusto che Lash stesse con Naomi. Dopo secoli trascorsi lontano da lei, il fratello meritava la propria felicità.

Devo lasciarla andare. Perché non riesco a lasciarla andare?

“Non ho detto questo. Sei tu che l’hai suggerito” disse lei ridacchiando mentre Lash le strofinava la testa contro il collo.

“Ah, ma tu non hai detto di no” mormorò lui. “Io lo chiamo silenzio-assenso.”

“Non qui” sussurrò lei.

Jeremy conficcò le unghie nei palmi delle mani quando gli occhi azzurri di Naomi incontrarono i suoi per un attimo. Eccola di nuovo. Pena. Pena per lui, perché lui era solo, perché lui era il terzo incomodo. Lei sapeva che Jeremy provava ancora dei sentimenti nei suoi confronti. Forse non era stato poi così bravo a nasconderli, alla fin fine.

“Oh, dai, Naomi, voglio rivedere il costume da bagno rosso” disse Lash. “Sono sorpreso che tu l’abbia indossato. Sai che ti rimane addosso solo due minuti quando lo metti. Andiamo a nuotare di nuovo. A Jeremy non importa, vero?”

Ridacchiando, Naomi gli diede una sberla sulla mano mentre lui la tirava per la maglietta.

Jeremy conficcò le unghie nel palmo della mano con maggior forza, lottando contro i ricordi che non avrebbe voluto gli fossero stati restituiti. Memorie di un passato antico nella città di Ai attraversarono la sua mente: lui che camminava al fianco di Naomi dopo averla salvata dall’attacco di Saleos vicino al fiume, i capelli neri come la pece umidi e brillanti che le scendevano sulle spalle, gli occhi azzurri circondati da nere ciglia umide che lo guardavano, e labbra rosa che pronunciavano il suo nome e lo ringraziavano. Era stato in quel momento che si era innamorato di lei. Vedendo il suo spirito battagliero e il suo coraggio quando aveva lottato contro Saleos per proteggere Lash che era ferito. Era in quel momento che aveva capito di volerla sposare.

“Jeremy?” Lash ripeté il suo nome, scuotendolo dai ricordi.

Le facce delle due persone che più amava al mondo gli apparvero nitide davanti agli occhi. Non aveva mai visto il fratello così felice e spensierato come nelle ultime settimane. Lash finalmente sentiva di appartenere al Paradiso. Andava persino d’accordo con Gabrielle. E Naomi aveva la radiosità di una donna innamorata. Amava Lash.

Non me.

E non lo farà mai.

“Oh, certo. Divertitevi.” Sorrise ancora più forzatamente, sentendo la spaccatura nel suo cuore che si allargava. Stava per spezzarsi. Doveva andarsene. Subito. “Se non vi spiace, devo—”

Senza finire la frase, si alzò in piedi di scatto. La sedia cadde a terra mentre lui correva fuori dalla stanza.

“Jeremy!”

Si fermò subito fuori dalla porta quando sentì la voce frenetica di Naomi che lo chiamava. Lottò contro l’istinto di girarsi, tornare indietro e dirle tutto, dirle che aveva mentito, che l’amava più di quanto avesse ritenuto possibile, che viveva in un mondo di sogno in cui lei lo ricambiava e che se avesse potuto avrebbe passato la vita intera immerso in un sonno profondo per poter stare con lei.

Il sole accarezzò il suo viso mentre chiudeva con forza gli occhi, cercando disperatamente di lottare contro l’amore che provava per lei. Era pronto a fare qualunque cosa per il fratello, e se questo avesse significato sacrificare la propria felicità, l’avrebbe fatto. E questo voleva dire mantenere il segreto sui suoi sentimenti per Naomi. L’unico modo in cui poteva farlo era rimanendo lontano da loro.

Ignorando il richiamo di Lash e di Naomi perché rientrasse, corse via. Si tolse la maglietta e spalancando le ali si alzò nel cielo.

3

Le potenti ali bianche di Jeremy sbattevano sullo sfondo del cielo azzurro. Volava alla velocità massima raggiungibile dalle sue ali. Stava scappando.

Scappando dall’amore racchiuso nel suo cuore che chiedeva di essere liberato.

Scappando dalla paura di poter perdere il controllo da un momento all’altro.

Scappando dalla verità.

Suo fratello e la sua famiglia sarebbero presto riusciti a vedere la realtà. E in quel momento avrebbero saputo che aveva mentito quando aveva detto di aver confuso i propri sentimenti per Naomi, pensando che si trattasse di vero amore. Le sue bugie lo stavano raggiungendo, e a causa loro avrebbe perso la propria famiglia.

Il vento freddo gli schiaffeggiò il viso mentre saliva ancora più in alto, facendogli ricordare il momento in cui aveva deciso di chiudere il cuore sulla verità di essere innamorato della moglie del fratello. Non aveva avuto intenzione di mentire. Non era una cosa che avesse pianificato. Era semplicemente successa. Dopo che tutti avevano condiviso la propria versione di ciò che era accaduto tanto tempo prima nel tempo antico, i ricordi erano tornati straripanti, e con loro i sentimenti che provava per Naomi.

Che ancora sopravvivevano.

Ricordava ogni singolo istante passato con lei: il suo primo sorriso quando l’aveva incontrata con le sorelle nella città di Ai, il loro primo contatto quando le aveva preso la mano, e il loro primo bacio.

Quel bacio. Quel momento era impresso a fuoco nella sua mente. Poteva sentire la folla che scandiva il suo nome dopo che aveva vinto la gara di corsa contro Saleos, e che lo incitava a ritirare il premio e baciare Naomi. Il ruggito della folla quando aveva unito le sue labbra a quelle di Naomi echeggiava ancora nelle sue orecchie, ed era aumentato di intensità quando l’aveva presa fra le braccia, rendendo il bacio più profondo.

Tutti i suoi ricordi e le emozioni ad essi legate erano riaffiorati con prepotenza nel momento in cui Raphael e Rebecca avevano raccontato la storia del loro passato antico. Mentre riviveva quei momenti, era come se il tempo si fosse fermato e si fosse svegliato con lo stesso amore per Naomi che aveva provato allora. I suoi sentimenti non si potevano reprimere. Erano sempre stati presenti. Ma adesso il passato si era finalmente congiunto al presente e tutto e tutti erano di nuovo completi. Uri si trovava di nuovo di fianco a Rachel, sua madre era riunita a suo padre, e Lash e Naomi erano legati come una sola anima.

Ripensò al momento in cui aveva deciso di mentire, a come Naomi si era aggrappata a Lash quando Rebecca aveva detto loro che Jeremy era rimasto di fianco a Lash pronto a lottare per proteggere lei e Naomi. Jeremy era rimasto sconvolto nel vedere l’espressione sul viso di Naomi quando Rebecca aveva raccontato di aver visto le spade dei soldati che trafiggevano i suoi figli. Si ricordò di come Naomi aveva stretto Lash, come se avesse paura che sarebbe sparito se l’avesse lasciato andare. Lash era stato così dolce, aveva calmato le sue paure e le aveva detto che non sarebbe andato da nessuna parte, che sarebbe stato con lei per sempre. Quando Raphael aveva finito di raccontare il loro passato, Jeremy aveva capito quanto difficile fosse stato per Lash vivere sempre nella sua ombra. E, malgrado tutto ciò, il suo coraggioso fratello lo amava.

Jeremy ricordava chiaramente il giorno in cui aveva mentito. Era iniziato tutto con una semplice affermazione di Lash. E lui aveva dato una risposta che gli era rimasta nel cuore dal primo giorno in cui aveva incontrato Naomi.

“La volevi.”

“Sì.”

E poi era arrivata la bugia. Sapeva che se ne sarebbe pentito nello stesso momento in cui gli era uscita dalla bocca. Ma aveva allontanato quei pensieri dalla mente perché aveva pensato che in qualche modo avrebbe trovato come andare avanti.

“Ci ho pensato molto. Potresti avere ragione sul fatto che io abbia confuso i miei sentimenti per te. Per come sono finite le cose ad Ai, non ho mai avuto la chance di sapere cosa sia il vero amore.”

“Lo saprai. Un giorno. Ne sono certa.”

Avrebbe voluto risponderle dicendole che l’aveva già saputo. Che sapeva già cosa fosse il vero amore ogni volta che guardava nei suoi occhi e ogni volta che veniva calamitato dal suo spirito fiero e dalla sua immensa fiducia negli altri.

Ma quando si era guardato intorno ed aveva osservato il circolo dei suoi amici e della sua famiglia, aveva visto che tutto si trovava finalmente al posto giusto. La madre sottobraccio al padre, Rachel in braccio ad Uri, e Lash stretto a Naomi. E poi aveva guardato l’unica persona che potesse veramente capirlo: Gabrielle.

I suoi occhi color zaffiro si erano legati a quelli color smeraldo, e lei aveva sussurrato al suo orecchio queste parole dopo che era rientrato dal suo lungo “incarico”:

Gioca la tua partita a poker.

E così aveva fatto.

Ogni giorno aveva indossato la maschera del fratello allegro e spensierato sia con Lash che con Naomi. E ogni giorno che passava, la maschera si era incrinata, pezzo dopo pezzo. Con ogni sguardo amorevole di Naomi verso Lash, con ogni tenera carezza delle sue dita sulla sua guancia, si spezzava sempre di più.

Sì, tutti erano di nuovo completi.

Tutti tranne me.

Vagò nel cielo senza meta, le possenti ali che si muovevano lentamente come se anch’esse percepissero il peso sul suo petto. Era un carico che si era accollato di propria volontà. Nel momento in cui l’aveva fatto aveva pensato che con il tempo i suoi sentimenti sarebbero lentamente svaniti.

Aveva avuto torto.

Cosa posso fare?

Si trovava nella stessa identica situazione di poche settimane prima, dopo che aveva litigato con Lash davanti al Salone delle Offerte. Le loro vite erano state stravolte quando aveva colpito Lash e Naomi sulla sommità di Shiprock. Sapeva che nel momento in cui Lash fosse venuto a conoscenza dei suoi sentimenti per Naomi avrebbe voluto colpirlo ancora.

Erano passate solo poche settimane? O si trattava di mesi? La differenza temporale fra il Paradiso e la Terra non l’aveva mai preoccupato prima. Non gli interessava che il tempo sulla Terra scorresse più lentamente che in Paradiso. Non ci aveva mai fatto caso—fino ad ora. Il tempo premeva su di lui; ogni ticchettio dell’orologio segnava un altro secondo in cui lui restava da solo mentre gli altri, Lash e Naomi, Rachel e Uri, persino suo padre e sua madre, erano andati avanti.

Sorvolò le residenze degli angeli, pensando al giorno in cui Gabrielle gli aveva parlato di un incarico durante il quale Lash avrebbe dovuto portare una donna chiamata Naomi Duran a Shiprock. Gli si formò un groppo in gola ricordando le bugie che aveva dovuto raccontare al fratello. Beh, non proprio bugie, ma aveva omesso di dire al suo migliore amico che gli avevano ordinato di colpirli una volta che avessero raggiunto la cima di Shiprock. Ovviamente Lash si era sentito tradito. E ne aveva tutto il diritto. Chi non l’avrebbe fatto se si fosse trovato sulla cima di una montagna sotto la pioggia, abbracciato all’amore della propria vita, pregando che non morisse, per poi vedere il proprio migliore amico che si trova lì per uccidere entrambi?

Era il suo lavoro. Era stata la cosa più difficile che avesse dovuto fare in tutta la sua vita. Ma se avesse avuto indietro i suoi ricordi, se avesse conosciuto la storia di Lash e Naomi, avrebbe avvisato Lash?

Jeremy si spinse ad andare più in alto e più veloce, desiderando sfuggire alla risposta che risuonava con forza nella sua mente. Il dovere era sempre stato la prima cosa per lui. Aveva sempre fatto ciò che gli veniva chiesto, e se avesse dovuto ripetere tutto di nuovo, lui . . .

Strinse le mani a pugno, combattendo contro la verità su sé stesso che non voleva affrontare, mentre raggiungeva il picco più alto della catena di montagne. Una brezza fredda lo colpì, facendogli venire la pelle d’oca lungo le braccia muscolose e l’addome. Non c’era la possibilità di sfuggire a come avrebbe agito se avesse dovuto rifare tutto, e il senso di colpa gli procurò una morsa allo stomaco.

Mentre sorvolava il cottage di Lash e Naomi, guardò verso la porta-finestra aperta. Si bloccò quando vide un’ombra che passava lì davanti. C’era qualcosa o qualcuno lì dentro. Rimanendo in attesa, vide le tende bianche che sventolavano. Sentì una serie di ticchettii, e rivide l’ombra. Volò dentro, atterrando con un soffice tonfo sul pavimento di ciliegio della camera da letto.

“Chi c’è?” Si guardò intorno nella stanza, chiedendosi chi potesse essere così pazzo da sconfinare nella residenza privata di un altro angelo.

Saleos.

Ma il luogotenente di Lucifero avrebbe osato presentarsi in Paradiso? Jeremy aveva sacrificato la propria vita per uccidere Lucifero immergendoli entrambi nel Lago di Fuoco—l’unico modo per eliminare un angelo. Dopo che l’Arcangelo Michael l’aveva riportato in vita, gli avevano detto che Sal ed i fratelli erano fuggiti.

Jeremy trattenne il respiro, ascoltando attentamente per sentire eventuali movimenti. Saleos non era stupido. Sapeva che tutti gli angeli dispongono di una vista e di un udito superiori, rendendo difficile muoversi in Paradiso senza venire scoperti. Saleos era così assetato di potere da fare qualcosa di così assurdo come riprendere il cammino dal punto in cui Lucifero l’aveva interrotto.

Una forte brezza entrò nella stanza. Il copriletto svolazzò, creando delle ombre danzanti sul pavimento. Jeremy espirò, ridendo fra sé e sé.

“Bene. Sto andando fuori di testa. Vedo cose che non ci sono. Faccio sogni ad occhi aperti sulla moglie di mio fratello, e adesso parlo da solo.”

Si passò le mani fra i capelli, sentendo quanto fossero più corti e rimpiangendo il vecchio taglio. La vita sarebbe mai tornata ad essere come prima? Anche Rachel si era accorta che c’era qualcosa che non andava. Era così preoccupata da aver chiesto ad Uri di placcarlo e portarlo alla loro suite nella residenza degli angeli. Aveva insistito per fargli un taglio di capelli. Jeremy non poteva credere di avere ceduto.

“Ti farà sentire meglio” aveva detto.

“Uri me lo fa fare sempre” lo aveva rassicurato.

“Che odore? Non c’è nessun odore di ammoniaca” aveva detto innocentemente, sbattendo le ciglia.

Ore dopo, i suoi capelli erano più corti e più scuri, e lui si sentiva ancora uno schifo.

Sospirando, richiuse le ali ed entrò nella stanza. Osservò il letto morbido ricoperto da dozzine di cuscini bianchi e azzurri. Ne prese in mano uno, azzurro. Aveva lo stesso colore degli occhi di Naomi. Lasciò vagare la mente e pensò al sogno in cui lei stava fra le sue braccia, baciandolo teneramente, dicendogli parole d’amore.

Senza riflettere, si portò il cuscino al naso, chiuse gli occhi e inalò. Il profumo di Naomi, l’inebriante aroma di muschio che sembrava indugiare su tutto quello che toccava, gli riempì i sensi. Si trovò nuovamente perso nei ricordi dell’unico bacio che si erano scambiati; l’unico, l’ultimo. I ricordi si trasformarono in sogni. Jeremy sapeva che niente era reale. Sapeva che era sbagliato desiderarla. Ma nel suo sogno, lei era sua. Lei lo amava.

“Naomi” disse sottovoce. “Come posso estrometterti dal mio cuore?”

Spalancò gli occhi sentendo un ticchettio nella stanza.

C’è qualcuno.

€4,99
Altersbeschränkung:
0+
Veröffentlichungsdatum auf Litres:
17 August 2020
Umfang:
182 S. 5 Illustrationen
ISBN:
9788893987776
Rechteinhaber:
Tektime S.r.l.s.
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