Бесплатно

Mezzo secolo di patriotismo

Текст
Автор:
0
Отзывы
iOSAndroidWindows Phone
Куда отправить ссылку на приложение?
Не закрывайте это окно, пока не введёте код в мобильном устройстве
ПовторитьСсылка отправлена

По требованию правообладателя эта книга недоступна для скачивания в виде файла.

Однако вы можете читать её в наших мобильных приложениях (даже без подключения к сети интернет) и онлайн на сайте ЛитРес.

Отметить прочитанной
Шрифт:Меньше АаБольше Аа

In questa attitudine, che l'Austria avrebbe voluto più rivoluzionaria per poterla colpire, ma che trovava modo di rendere la rivoluzione efficace, trasportandola dall'interno all'estero, durò Milano fino alla battaglia di Magenta ed al memorabile ingresso di Vittorio Emanuele e di Napoleone III, dall'arco del Sempione.

In quell'urlo di entusiasmo, che ai superstiti dell'epoca servirà sempre di antidoto contro le indifferenze o le ingiustizie dei posteri, Milano estingueva, per così dire, il periodo millenario della storia lombarda e si rannicchiava serenamente in un cantuccio della futura storia italiana.

E noi chiuderemo a nostra volta la serie di queste ricordanze, dalle quali avranno tratto certamente maggior noja i nostri lettori che noi.

Abbiamo voluto indagare come nascessero e da chi fossero fecondati in Milano i germi di quella politica nazionale, che una legge storica quasi costante, benchè inavvertita, condusse, attraverso i secoli, alla fusione dei grandi municipj italiani nella sintesi di una patria. E siamo giunti, quasi senza avvedercene, dal 300 al 1859, evocando tipi e studiando caratteri, di cui ignoravamo noi stessi i contorni e l'influenza.

Noi non affronteremo il problema politico, – se la nuova Italia abbia fatto ne' suoi ordinamenti moderni una parte sufficiente a questi illustri focolari dell'antico senno italiano, – se abbia tratto durevole virtù di organismo da quel concetto unitario che le popolazioni hanno seguito, piuttosto tratte da un alto istinto politico che da una pensata filosofia.

A noi è bastato lumeggiare in parte il problema storico, citare innanzi ai contemporanei gli attori del passato, per trarre da loro la testimonianza delle necessità che ci hanno spinti su quella via e delle virtù che ce l'hanno potuta spianare.

Ed ora che la fatica è finita, abbiamo voluto, come Renzo, cercare se da questi fatti si possa imparare qualcosa. E ci par questo: che, nelle cose pubbliche, il male è facile, il bene difficile; e che, a voler servire davvero la patria e non un partito, bisogna diffidare sopratutto di quelle conclusioni individuali, che paiono giuste unicamente perchè rispondono ad una passione, – lottare contro le impressioni momentanee, che il pregiudizio ingrossa in ventiquattr'ore, ma che la ragione impiega degli anni, – talvolta dei secoli, – a dissipare.

FINE