Allen In Fabula

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Capitolo Due.

Nina era solita dormire su una logora amaca fra due salici piangenti, col loro fogliame la riparavano, come una principessa nel suo letto a baldacchino.

Non soffriva per il caldo sole d'agosto o la gelida neve di gennaio, dormiva...la bocca semi aperta, mentre i denti d'oro scintillavano.

La lunga gonna magica le copriva abbondantemente i piedi ricadendo morbida al suolo, fu per quella distrazione che alle prime luci del mattino, del sette novembre millenovecentononsopiùquando, Allen fece qualcosa che nessun bambino aveva mai fatto prima:

per nascondersi da due bulli alla fermata del bus, corse verso i salici, alzò un lembo della gonna e...fu risucchiato nel tunnel-del-non-ritorno.

Non ebbe il tempo di pronunciare una parola, Nina si svegliò di soprassalto,

il cuore impazzito,

zuppa di sudore...non capì fino a quando non si vide riflessa nel suo antico specchio d'argento: tutti i suoi capelli si eran tinti di bianco, come neve, era il chiaro segno del fatto che il tunnel fosse stato violato.

In quel preciso istante venne colta da un terrore incontrollabile, si mise a correre a perdifiato, urlando con tutta l'energia che aveva in corpo.

Gli occhi divennero trasparenti, le labbra livide, pianse lacrime di sangue e non si fermò fino a quando non venne rinchiusa in un vecchio manicomio in cima ad una collina.

Le ultime parole che pronunciò prima di essere sedata furono: “ora possono tornare...io non sono più...” ,ma nessuno comprese il significato di quel delirio, era solo una zingara dalla lunga gonna sudicia, che non riuscirono a toglierle MAI.

Trascorreva ogni notte con gli occhi sbarrati ,dopo essersi svegliata di soprassalto in preda ad incubi mostruosi, rannicchiata al centro del letto intrecciava i lunghi capelli con le mani tremolanti, ululando alla luna come una lupa selvaggia.

Nessuna medicina riusciva a calmarla, solo l'alba, che inesorabile arrivava a decretare l'inizio di un nuovo giorno, lungo, interminabile...a quel punto si addormentava tenendo stretto fra le mani l'orlo della gonna ormai logora.

Mentre Allen scopriva un mondo parallelo, popolato da vecchi e animali fantastici, lei immaginava cosa sarebbe potuto accadere e tremando, sola, pregava.


Allen

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