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Infedele: Commedia in tre atti

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SCENA III

CLARA e RICCIARDI
Clara

(sedendo) Venite qua, Gino. Avvicinatevi.

Ricciardi

(resta in piedi, lontano.)

Clara

Avvicinatevi.

Ricciardi

Non troppo, Clara. Stasera siete…

Clara

Sono?.. Come sono?

Ricciardi

Stasera avete…

Clara

Cosa ho? (Guardandosi) Nulla più del solito.

Ricciardi

(accennando appena con un gesto alla scollatura) Anzi… qualche cosa di meno…

Clara

Vi turba? Rimedieremo. Prendetemi quella ciarpa.

Ricciardi

(prende la ciarpa di merletto che era sopra una sedia) Questa?

Clara

Sì, questa.

Ricciardi

(gliela porge.)

Clara

(senza prenderla) Copritemi le spalle.

Ricciardi

Solamente… le spalle?

Clara

Sbrigatevi, e finite di dire delle sciocchezze!

Ricciardi

(le avvolge la ciarpa di merletto intorno al collo con molta lentezza e con lo sguardo argutamente indiscreto.)

Clara

Mio Dio! Come siete lento!

Ricciardi

Se fossi cieco, potrei essere più svelto. Ecco… È fatto. (Sospira.)

Clara

Sedete. Parlate. Vi confesso che avrei preferito il Lohengrin a voi. Ma vi confesso pure che esclusivamente voi potete in certo modo sostituirlo. Siete mezzo poeta, e nelle vostre parole c'è sempre un po' di musica. Parlate.

Ricciardi

(siede) Ma poichè Lohengrin è costretto ad andarsene quando rivela il suo segreto, io, che non ho l'intenzione di andarmene, mi guarderò bene dal rivelare il mio.

Clara

Voglio sapere il segreto.

Ricciardi

Vi ripeto che non ho punto l'intenzione d'andarmene.

Clara

Garantisco che resterete.

Ricciardi

Promettetemi che, in ogni caso, sarete voi che mi obbligherete a restare.

Clara

Ve lo prometto! Fuori il segreto!

Ricciardi

Il segreto è che… il segreto è che io ho detto una bugia… Stasera, al San Carlo, niente Lohengrin… e niente Gioconda.

Clara

E che spettacolo c'è?

Ricciardi

Nessuno. Raffreddore generale a porte chiuse.

Clara

(in collera) E perchè avete mentito?

Ricciardi

Perchè?.. Perchè, vedendo che vostro marito era molto disposto ad andare a teatro, io, che volete?, non ho avuto il coraggio di rinunziare… alla sua assenza.

Clara

Ma io non vi permetto di trattare mio marito come un fanciullo; no, non ve lo permetto!..

Ricciardi

Ecco, vedete, ora state lì lì per mandarmene via… Se ve l'ho detto che dovevo tacere…

Clara

Non vi mando via; ma voi sarete punito lo stesso. E sapete come?.. Silvio sospetterà la ragione della vostra bugia, e tornerà subito.

Ricciardi

Non è geloso, e non sospetterà.

Clara

Tutt'i mariti sono gelosi quando non sono stati traditi.

Ricciardi

E vi dà delle noie la sua gelosia?

Clara

Non me ne dà, ma io me ne piglio.

Ricciardi

Ecco un inconveniente che voi potete eliminare con molta facilità. Se è vero che i mariti sono gelosi proprio quando non sono traditi, per ottenere che il vostro non sia geloso basterà… che prendiate un piccolo provvedimento.

Clara

Tradirlo!

Ricciardi

Appunto!

Clara

Con voi!

Ricciardi

Con me, o con un altro. Io preferirei, s'intende, e lo faceste con me.

Clara

Avete ragione, mio caro Gino; ma non c'è nulla di più incomodo che un tradimento.

Ricciardi

Non vi ci siete, finora, provata.

Clara

Chi ve l'ha detto?

Ricciardi

Ne sono convinto.

Clara

E mi fate la corte!

Ricciardi

Naturale!

Clara

Perchè me la fate?

Ricciardi

Perchè vi amo!

Clara

Senza speranze…

Ricciardi

È sempre probabile che accada precisamente quel che non è mai accaduto!

Clara

Ma, qualche volta, non è accaduto precisamente, (sottolineando) quel che non può mai accadere.

(Un silenzio.)
Ricciardi

(accostandosele di più) Vi sentite così forte, Clara?

Clara

Fortissima!

Ricciardi

Proprio?

Clara

Inespugnabile!

Ricciardi

Addirittura!? (Pausa.) Mi permettete… – per una vostra indulgente concessione di gran signora dello spirito – mi permettete di dirvi tutto quello che penso?

Clara

Ve lo permetto.

Ricciardi

(con un piccolo gesto descrittivo) Anche se io debba rasentare… l'impertinenza?

Clara

Rasentate (imitandone il gesto)… quel che volete.

Ricciardi

Voi vi sentite forte; ma – scusate – in che consiste la vostra forza?

Clara

Ho da rispondere?

Ricciardi

No. Rispondo io.

Clara

Ottimo metodo per discutere!

Ricciardi

La vostra forza, Clara, non consiste che nel sapervi debole.

Clara

Se desiderate ch'io capisca, siate più limpido.

Ricciardi

Mi spiego. Guardatemi negli occhi…

Clara

«Che sono tanto belli!»

Ricciardi

Non scherziamo!

Clara

Dunque?

Ricciardi

Voi siete inespugnabile, perchè il vostro nemico non è mai in condizione di circuirvi, di assediarvi, di assaltarvi: non è mai in condizione di… aprire la breccia.

Clara

Al contrario! Io vivo in un permanente stato d'assedio. Non faccio che circondarmi di seduttori. Mi fareste l'offesa di non accorgervi della mia civetteria?

Ricciardi

Ci tenete?

Clara

Ci tengo.

Ricciardi

Me ne dispiace tanto, perchè ho da dirvi che, vostro malgrado, voi non appartenete alla categoria delle… delle civette autentiche. Voi siete migliore di esse, cioè più donna, cioè più affine all'uomo, cioè più attratta da lui, cioè… più pericolante. Esse, vedete, osano tutto; eppure non c'è caso che caschino. Hanno il potere e lo serbano. Diamine! Una civetta che finisce con l'avere un amante è come un sovrano che abdica. Voi, invece, non lo avete per la semplice ragione… – perdonatemi se abuso del permesso di rasentare l'impertinenza – voi non lo avete per la semplice ragione che… lo evitate. Infatti, quali sono gli esperimenti della vostra resistenza? Quali sono? Il vostro boudoir è sempre pieno di troppa gente; e quando non c'è la gente, ci sono le porte aperte, il che è lo stesso; le vostre passeggiate non le fate che al cospetto del mondo; le vostre conversazioni non possono avere mai niente d'intimo e non possono esporvi agli attacchi dell'altrui sapienza e dell'altrui valore…

Clara

Non c'è che dire: parlate assai graziosamente!

Ricciardi

(continua, ascoltandosi) Vantate la vostra impassibilità? Non ne avete il diritto. Di quale seduzione avete voi trionfato? Quattro chiacchiere, una stretta di mano, uno sguardo, un mazzo di fiori, un tête-à-têtein carrozza aperta nelle ore in cui le vie rigurgitano… Oh! queste cose non sono una seduzione. Ed io, per esempio, che vi faccio la corte e che non ho nessuna voglia di rinunziare a voi, quale ragione ho d'esser convinto della vostra inespugnabilità? Voi sfuggite tutte le occasioni in cui io sarei – lo dico con una frase da tenore – «nella pienezza dei miei mezzi»; voi sfuggite tutte le occasioni in cui io potrei essere io; – voi insomma, presentite dove e come e quando comincerebbe la vostra debolezza: ed ecco, vi ripeto, ecco qual'è la vostra forza.

Clara

Sicchè, concludiamo: io ho paura di voi.

Ricciardi

Non lo so, ma nulla m'impedisce di crederlo.

Clara

Se vi fa piacere di crederlo, accomodatevi pure.

Ricciardi

Lo vedete! Vi schermite. Se foste sicura di voi stessa, mi sfidereste.

Clara

Dio buono! Sarebbe crudele e superfluo defraudarvi d'un trionfo immaginario!

Ricciardi

Attenta! Ciò che dite è arguto, ma vi denunzia sempre più debole. Scommetto che se v'invitassi a disilludere la mia immaginazione, voi rifiutereste l'invito.

Clara

Come siete complicato stasera! Via, semplifichiamo.

Ricciardi

Semplifichiamo. Volete dimostrarmi, realmente, di sapermi respingere?

 
Clara

O che! Parlate sul serio?

Ricciardi

E se parlassi sul serio?

Clara

Mi divertirei un mondo.

Ricciardi

E acconsentireste a darmi una prova?

Clara

Senza dubbio.

Ricciardi

Posso farvi la mia proposta?

Clara

Fatela.

Ricciardi

Non ve ne pentirete?

Clara

Non me ne pentirò. Fatela!

Ricciardi

Ebbene, vi propongo… di venire in casa mia!

Clara

In casa vostra?

Ricciardi

In casa mia.

Clara

(scoppiando a ridere) Ah ah ah!.. la gran prova non è che questa?

Ricciardi

Abito solo.

Clara

Benissimo.

Ricciardi

Vi troverete per la prima volta vicino a me, in un ambiente segreto, fra quattro mura, senza testimoni…

Clara

Benissimo.

Ricciardi

Senza porte aperte…

Clara

Benissimo.

Ricciardi

Senza difesa!

Clara

Benissimo… E poi?

Ricciardi

E poi… e poi vedremo. Accettate?

Clara

(ridendo sempre più forte) Sicuro che accetto. Ah! ah! ah!

Ricciardi

Ma che! Voi non verrete!

Clara

Ed io vi dico che ci verrò.

Ricciardi

Su, dunque: quando verrete?

Clara

Domani.

Ricciardi

L'ora?

Clara

Alle due?

Ricciardi

Alle due.

Clara

Le armi?

Ricciardi

Le sceglieremo sul terreno!..

Clara

Sta bene!

Ricciardi

(ammonendola, diffidente) Contessa Clara!..2

Clara

Signor Gino!.. Sino a domani, è vero, voi potete dubitare di tante cose, ma della mia parola… no!

Ricciardi

È giusto…

Clara

Grazie!

Ricciardi

(galantemente, alzandosi) E adesso, è necessario separarci.

Clara

Separarci?!

Ricciardi

Quando è corsa una sfida, i due avversari non hanno più nulla da dirsi, e non debbono dirsi più nulla.

Clara

Perfettamente. (Si leva e lo congeda con una profonda e lunga riverenza settecentesca.) Signore…

Ricciardi

(inchinandosi caricatamente) Contessa…

Clara

A domani?

Ricciardi

A domani. (Sta per uscire. – Silvio entra.)

SCENA IV

SILVIO, CLARA, RICCIARDI
Ricciardi

Oh!..

Silvio

Destinàti ad incontrarci sempre sul peggio passo: quello dell'uscio.

Ricciardi

(un po' imbarazzato) Già di ritorno?

Silvio

(ingoiando un po' di rabbia e fingendo di celiare) Sai, per istrada, mi sono accorto che decisamente la Gioconda… non mi piace.

Ricciardi

Va là, che avrai trovato il teatro chiuso.

Silvio

Eh eh!.. Come hai fatto a indovinare?

Ricciardi

Anche l'altra sera dapprima si mutò cartello, e poi si tolse completamente.

Clara

Bisognerebbe protestare.

Silvio

(alquanto acre) Sì, bisognerebbe protestare…; ma per questa volta… non protesteremo.

Ricciardi

Ci vediamo al club?

Silvio

Per ora, rimango in casa: ho un po' d'emicrania… E te ne vai così presto?

Ricciardi

Un momento fa tua moglie mi ha messo alla porta.

Clara

Non è vero. Si è messo alla porta da sè.

Silvio

(a Ricciardi, con esagerazione) Ma resta, resta ancora un poco.

Ricciardi

No, Silvio, me ne vado…

Silvio

Te ne prego. Anche Clara te ne prega.

Clara

Io, no.

Silvio

(sinceramente sorpreso) Oh!

Clara

Per una ragione che non posso dire, io stasera… non debbo più parlare con lui.

Silvio

Ah? Tu non devi? (Guarda tutti e due più acutamente che egli non voglia mostrare. Pausa. – A Ricciardi:) Lei… non deve?

Ricciardi

(mal celando l'imbarazzo)… Lei non deve.

Silvio

Be'!.. allora, vattene.

(Un lunghissimo silenzio fastidioso, in cui pare che tutti e tre aspettino qualche cosa.)

Ricciardi

(a un tratto, risolutamente) Di nuovo, contessa!

Clara

Di nuovo…

Ricciardi

Arrivederci, Silvio!

Silvio

Arrivederci!

Ricciardi

(esce di corsa.)

2Nota per gl'interpreti. – Dalle parole: «Via, semplifichiamo» fino alle parole: «Contessa Clara» il dialogo dev'essere un crescendo di animazione, di vivacità. Le battute debbono essere legatissime e scoppiettanti.